Secondo morto di Coronavirus nelle Marche: è un sessantenne del Pesarese. Salgono i positivi: sono 61. C'è il primo nel Maceratese

Secondo morto di Coronavirus nelle Marche: è un sessantenne del pesarese
Secondo morto di Coronavirus nelle Marche: è un sessantenne del pesarese
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Martedì 3 Marzo 2020, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 07:11
PESARO - E’ deceduto questa notte a Marche Nord il secondo paziente contagiato dal Coronavirus. Si tratta di un uomo sessantenne con patologia pregressa. A darne notizia è il governatore Luca Ceriscioli: «Esprimiamo ai familiari delle vittime la nostra vicinanza».

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E aumentano anche i contagiati. Il Gores ha comunicato infatti che è terminato questa notte l’esame dei 54 tamponi effettuato ieri dalla Sod Virologia di Torrette. In totale nella giornata del 2 marzo sono stati rilevati 26 tamponi positivi: 22 nell’Area Vasta 1, 3 nell’Area Vasta 2, 1 nell’Area Vasta.

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Salgono quindi a 61 i casi positivi complessivi nelle Marche: 55 nella provincia di Pesaro e Urbino, 5 in quella di Ancona, 1 in quella di Macerata. Quest'ultima persona proviene dalle zone a rischio.

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I ricoveri in terapia intensiva sono saliti a 12 e le persone in isolamento domiciliare a quota 425. Ieri si è registrata una percentuale «altissima di tamponi positivi», pari al 28%. È il quadro prospettato oggi dal presidente della Regione Luca Ceriscioli che, a margine della seduta del Consiglio regionale, ha riferito di aver «telefonato al ministro questa mattina. Ho rappresentato la nuova situazione e abbiamo caricato i dati sull'Istituto superiore di sanità. Pensiamo che in giornata ci saranno altri contatti per fare una valutazione condivisa su cosa è meglio fare alla luce di questa situazione e il quasi raddoppio giornaliero della casistica». Il trend dei contagi «sta continuando a crescere, io non escluderei la necessità di, come abbiamo ravvisato fin da subito, estendere le misure di contenimento, perché poi se non conteniamo...».

Attualmente nelle Marche solo la zona di Pesaro Urbino è stata compresa nella 'zona giallà con misure più forti di contenimento dell'emergenza coronavirus tra le quali la chiusura delle scuole e il divieto di manifestazioni pubbliche, comprese quelle culturali, di carattere «non ordinario».

 
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