Dal coprifuoco alla chiusure nel weekend fino ai limiti degli spostamenti: cosa rischiano le Marche con il nuovo Dpcm Covid

Dal coprifuoco alla chiusure nel weekend fino ai limiti degli spostamenti: cosa rischiano le Marche con il nuovo Dpcm Covid
Dal coprifuoco alla chiusure nel weekend fino ai limiti degli spostamenti: cosa rischiano le Marche con il nuovo Dpcm Covid
di Maria Teresa Bianciardi
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Martedì 3 Novembre 2020, 08:36

ANCONA - È il Dpcm dalla stesura più difficile quello che verrà firmato forse già oggi dal governo, perché deve tenere conto della necessità di non arrivare ad un lockdown generalizzato ma allo stesso tempo bisogna frenare la corsa del virus.

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Il premier ha anticipato che «nel prossimo Dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute». Questi scenari dovranno tener conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Le Marche non rientrerebbero negli scenari più preoccupanti.

STOP AI CENTRI COMMERCIALI

Tra le decisioni che verranno adottate a livello nazionale dal governo c’è chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali ad eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di genere alimentari, tabacchi ed edicole che si trovano all’interno di tali strutture.

Una scelta strategica per evitare - come avvenuto anche nelle Marche - che i cittadini si riversino all’interno dei megastore nonostante i limini di accesso già previsti dall’ordinanza della Regione che prevede 10metri quadri per ogni cliente.

NO A SCOMMESSE E GIOCO

Il premier Conte ieri durante l’audizione alla Camera ha sottolineato la necessità di un altro giro di vite per limitare le uscite e quindi altre fonti di contagio: «In coerenza con la chiusura delle sale da gioco e delle sale bingo - ha detto in Aula -, intendiamo disporre anche la chiusura di corner adibiti all’attività di scommesse, i videogiochi ovunque siano collocati». Quindi chiusi tutti i punti di scommesse e di giochi anche se non si trovano all’interno di specifiche sale dedicate.

TRASPORTI PUBBLICI AL 50%

Il governo fino all’ultimo ha cercato di salvare quello che c’era da tutelare nel sistema italiano della cultura, ma dai prossimi giorni, a malincuore come sottolineato dal presidente del Consiglio, «Chiuderanno anche musei e mostre», che fino ad oggi sono aperti con ingressi contingentati, dispositivi di protezione e sanificazione al massimo. «Prevediamo anche - ha detto Conte - la riduzione fino al 50% del limite di capienza dei mezzi di trasporto locali». 

SPOSTAMENTI LIMITATI

Durante l’audizione in Parlamento il premier annunciato anche che il governo è pronto a prevedere un limite agli spostamenti da e verso regioni che presentano elevati coefficienti di rischio. Le deroghe con autocertificazione riguarderanno solamente le comprovate esigenze lavorative, motivi di studio o salute, situazioni di necessità. Un provvedimento che potrebbe anche essere preso nelle Marche per delimitare un territorio provinciale particolarmente esposto al virus.

TUTTI DENTRO ALLE 21?

Il capitolo dedicato alle ipotesi di coprifuoco è quello che ha particolarmente fatto discutere i ministri e le Regioni. «Prevediamo anche limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, salvo anche in questo caso che nelle medesime situazioni delle comprovate esigenze lavorative, motivi di studio o salute, situazioni di necessità», ha spiegato il premier alla Camera. Ma sull’orario per far scattare questa misura estrema è ancora confronto serrato: sembra si sia passati dalle 18 alle 21. 

DAD ESTESA, TANTI DUBBI

La misura più estrema che potrebbe essere contenuta nel nuovo Dpcm, ma che ancora suscita parecchie perplessità riguarda la pubblica amministrazione con lo smart working applicato per intero ad eccezione dei servizi pubblici essenziali. In discussione anche l’obbligo della mascherina a scuola anche al banco, le lezioni per le scuole superiori solo in didattica a distanza, così come le seconde medie e terze medie: ma questo ultimo punto è in forse e molto criticato dalle Regioni. 

SUPERIORI, DAD AL 100%

Nelle Marche il governatore Francesco Acquaroli ha già attivato la didattica a distanza per tutte le classi delle scuole superiori e al 100%. Il governo si era fermato al 75% ma ieri il presidente del consiglio Conte non ha escluso di estendere il provvedimento in maniera integrale a livello nazionale, uniformando così alcune scelte già effettuate dai presidenti di Regione. «Prevediamo questa possibilità sperando che questa sia una misura ben temporanea».

NIENTE LICENZIAMENTI

Il governo parallelamente al nuovo Dpcm sta valutando tutta la situazione ristori per le categorie che saranno penalizzate dal nuovo decreto. «Già la scorsa settimana - spiega Conte - abbiamo varato il decreto-legge “Ristori”, all’esito di un confronto con le parti sociali, e che abbiamo deciso di estendere, fino alla fine di marzo del prossimo anno, il blocco dei licenziamenti, garantendo al contempo che la Cassa Integrazione cosiddetta Covid sia gratuita per i datori di lavoro interessati dalle misure restrittive». 

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