ANCONA «Beh, a ben guardare abbiamo guadagnato due posizioni...». Cerca conforto nell’ironia, il governatore Luca Ceriscioli, per stemperare la delusione davanti alle nuove proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla Salute delle Regioni, che riservano alle Marche pessimi auspici sulla data d’uscita dall’epidemia, stimando che i contagi non si potranno azzerare prima del 23 giugno.
LEGGI ANCHE:
Il suo migliore amico lo ferisce al petto con le forbici, si accascia davanti all'ingresso di una gelateria. E' grave
Coronavirus, le Marche festeggiano: nessun morto nelle ultime 24 ore. E' la seconda volta dal 2 marzo/ I dati delle regioni in tempo reale
Nel precedente report, che un mese fa aveva irritato non poco amministratori pubblici e operatori turistici, le Marche erano date in uscita dall’epidemia il 27 giugno, poco prima della Lombardia.
I confronti
Le proiezioni aggiornate dell’Osservatorio diretto dal professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza Corvid-19, cambiano poco la sostanza. Peggio di noi vengono descritte solo la Lombardia, che secondo il report di Osservasalute ne uscirà intorno a Ferragosto e - ma solo di pochi giorni - la Liguria e il Piemonte. Regione, quest’ultima, che sta crescendo al ritmo di 100 nuovi contagi giornalieri, mentre le Marche ne hanno avuti 22 negli ultimi quattro giorni.
Dati non omogenei
Rischio basso
Nel primo report sul monitoraggio della fase 2 nelle regioni, il ministero della Salute, con il supporto dell’Iss, sabato aveva attribuito alle Marche un rischio basso di ripresa dell’epidemia, sottolineando che rispetto alla settimana precedente i nuovi casi positivi erano calati del 16-17%.
Dopo il primo report dell’Osservatorio sulla salute delle Regioni, un mese fa, Palazzo Raffaello aveva inviato allo staff diretto dal professor Ricciardi ampie controdeduzioni, chiedendo di rettificare quelle proiezioni riprese da tutti i media nazionali, che mettevano le Marche quasi sullo stesso piano della Lombardia. «Allora abbiamo dato tutte le possibili delucidazioni, chiarendo perché le nostre analisi sono più affidabili - ricorda Ceriscioli -, ma a leggere questo secondo report direi che è stato tempo sprecato. Non è il caso di insistere, vedremo alla fine chi ha ragione. Speriamo che queste proiezioni negative ci portino bene come l’altra volta, visto che i nostri dati nel frattempo sono molto migliorati».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout