Premio Covid ai sanitari, Ceriscioli: «Trattativa a oltranza». Ma il sindacato minaccia la mobilitazione

Premio Covid ai sanitari, Ceriscioli: «Trattativa a oltranza». Ma il sindacato minaccia la mobilitazione
Premio Covid ai sanitari, Ceriscioli: «Trattativa a oltranza». Ma il sindacato minaccia la mobilitazione
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 16:48

ANCONA - Esattamente un mese fa, il 20 aprile, ancora in piena crisi Coronavirus, la Regione Marche deliberò lo stanziamento di 20 milioni da destinare agli operatori sanitari. Ma quei soldi non sono ancora arrivati ai destinatari: il presidente Luca Ceriscioli parla di "trattativa a oltranza per stabilire la ripartizione", i sindacati rispondono minacciano lo stato di agitazione delle categorie.
 

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CERISCIOLI: «TRATTATIVA A OLTRANZA»

"Esattamente un mese fa – evidenzia il Presidente - la Regione firmava un accordo con i sindacati stanziando 20 milioni di euro a favore di tutti coloro che hanno lavorato nell’emergenza COVID dentro le strutture sanitarie. Una scelta forte, molto chiara, di sostegno in termini materiali rispetto alle persone che hanno vissuto in prima linea questa emergenza, con un valore di circa 1000 euro per addetto che ovviamente vanno distribuiti secondo dei criteri. A distanza di un mese questi fondi non sono stati ancora erogati perché serve per il loro utilizzo l’accordo con i sindacati. L’accordo sindacale sta avendo questi giorni, spero, le ultime riunioni e quindi mi sembra importante dopo un mese, fare un appello a tutte le sigle che partecipano a queste trattative, perché si possa andare rapidamente a conclusione ed erogare quelle risorse. Il tempo non è una variabile indipendente, non possiamo farne passare troppo, non è giusto nei confronti di tutte queste persone. L’auspicio è che si chiuda velocemente l’accordo e che si possa attraverso le aziende distribuire finalmente queste risorse”.
“A costo di fare una trattiva ad oltranza – conclude Ceriscioli - in cui ci alza quando è finita, è arrivato il momento di concludere per garantire ciò che è stato stabilito ai destinatari delle risorse”

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I SINDACATI: «O SI CHIUDE O SARA' MOBILITAZIONE»
"Fondamentale incontro venerdì 22 maggio con la Regione Marche - spiega Luca Talevi, Segretario Generale Cisl Fp Marche - per comprendere se vi è l'intenzione di riconoscere economicamente l'enorme sforzo compiuto, ed ancora in corso, da coloro denominati "eroi" a parole ma che in busta paga non hanno visto neanche un centesimo di riconoscimento. L'accordo confederale è rimasto, dal 20 aprile scorso, sulla carta nonostante molte altre regioni hanno nel frattempo trovato l'intesa per valorizzare concretamente il lavoro compiuto da infermieri, oos, tecnici, che hanno lavorato senza soste rischiando spesso la propria incolumità fisica,  operando in condizioni estreme, pur di dare risposte ai pazienti .
Chiediamo il riconoscimento delle dovute indennità, dei tempi di vestizione, oltre che di risorse aggiuntive atte a valorizzare concretamente l’attività svolta.
Qualora non si giunga ad un accordo, durante l’incontro in Regione venerdì prossimo, i sindacati confederali di categoria avvieranno iniziative immediate di mobilitazione a supporto della vertenza.
Massima vigilanza altresì su come verrà organizzato l'ospedale Covid di Civitanova. Si è ribadito al Presidente della Regione Marche ed all'Asur che il personale a tempo indeterminato coinvolto dovrà essere composto  da coloro che volontariamente chiedono la mobilità da altra struttura ospedaliera garantendo la sostituzione dello stesso personale per il periodo ove sarà coinvolto nell'ospedale Covid. Le altre patologie infatti non sono andate in "ferie" durante l'emergenza e lunghe sono le attese da smaltire in tutte le strutture ospedaliere. Necessita personale anche per garantire almeno il periodo di ferie estive a personale stremato dopo tre mesi di lavoro senza sosta ed anche psicologicamente pesantissimo.
La Cisl, insieme alle altre sigle, chiede poi alla Regione che deliberi quanto prima il piano delle stabilizzazioni 2020/2022, alla luce anche dei tanti precari che in questo periodo si sono messi a disposizione per supportare le azioni tese a contrastare l'emergenza Covid.
Alla Regione verrà inoltre chiesto un chiaro intervento a favore dei lavoratori della sanità privata, senza contratto nazionale da oltre tredici anni. Non è accettabile che oltre 4000 lavoratori marchigiani di strutture aderenti ad Aris ed Aiop operino con salari fermi dal 2007. Il 18 giugno è stato indetto lo sciopero nazionale della sanità privata, ma chiediamo alla Regione di farsi parte attiva con le associazioni datoriali per definire quanto prima l'annosa questione.

 

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