Le future mamme positive al Covid da tutte le Marche partoriranno a Pesaro

Le future mamme positive al Covid da tutte le Marche partoriranno a Pesaro
Le future mamme positive al Covid da tutte le Marche partoriranno a Pesaro
di Letizia Francesconi
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Sabato 23 Maggio 2020, 10:00

PESARO - Il presidio Marche Nord del San Salvatore diventa punto di riferimento a livello regionale per le future mamma Covid positive. E’ atteso per lunedì il primo parto cesareo che attiva di fatto il “Percorso partorienti Covid”. La riorganizzazione è stata comunicata alla coordinatrice dell’Ostetricia e formalizzata ieri dall’azienda ospedaliera alla parti sociali del comparto sanità Cgil, Cisl e Uil. Un incontro questo atteso da mesi, il primo della fase 2 , post emergenza. Serrato il cronoprogramma dell’azienda ospedaliera, ufficializzato dalla direttrice Maria Capalbo con i direttori sanitario e amministrativo.

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Oltre al nuovo percorso ci sono attività di chirurgia che verranno riattivate e l’imminente avvio del piano ferie il primo giugno. E poi ci sono i numeri di quel personale medico e sanitario, che si è sottoposto ai test sierologici per la ricerca degli anticorpi Covid e al tampone di verifica. Numeri però che non tornano alle parti sociali. Appare troppo bassa infatti osservano i sindacati, la percentuale di casi Covid positivi riscontrati fra i sanitari rispetto ai tamponi effettuati all’interno del laboratorio Marche Nord. 
 
Le donne in gravidanza provenienti dalle strutture della regione potranno dare alla luce il proprio bambino in tutta sicurezza all’interno dei reparti della palazzina F del San Salvatore. Tre posti letto dedicati per le neomamme che potranno partorire anche nella stessa giornata e assistite da un equipe specializzata fra ostetriche e anestesisti. E’ previsto per lunedì il primo cesareo Covid. Se il neonato è in buone condizioni e negativo al virus, come nella maggioranza dei casi, sarà permesso alla mamma di tenerlo in camera con sé, seppure a distanza, ma nel caso di positività o complicanze, il centro di riferimento resta il Salesi di Ancona.

Al presidio Santa Croce di Fano verrà invece mantenuto il Punto nascita no Covid. Un’operazione questa prevista dalla delibera regionale del 5 maggio scorso, che trasferisce il punto nascite Covid da Civitanova a Pesaro. Nel corso del confronto con le parti sociali la direttrice Marche Nord Maria Capalbo, ha confermato l’indicazione della Regione di considerare comunque il San Salvatore come ospedale Covid, pronto a riattivarsi nel caso di una recrudescenza e del ritorno di una seconda ondata del virus. Dal 28 maggio sarà riaperto al San Salvatore il reparto di Diabetologia e la Neurologia, temporaneamente trasferita a Fano, mentre per il blocco operatorio saranno riattivate le sedute di neurochirurgia, dove si passa da 4 a 8 al mese. 

Si dicono dubbiosi sui numeri presentati da Marche Nord relativamente agli esiti dei test sierologici, Alessandro Contadini (Cisl), Vania Sciumbata (Cgil) e Angelo Aucello (Uil). Dall’inizio del percorso su base volontaria al personale medico e sanitario, sono 1.458 i test sierologici effettuati e sono emersi valori alterati e discordanti su 162 sanitari, che sono stati per questo subito sottoposti al tampone. Numeri però confusi, commentano i tre referenti sindacali, se si considera che Marche Nord ha effettuato dal 20 aprile scorso all’inizio della fase 2, circa 800 tamponi al personale in forza e di questi 131 fra infermieri, Oss e dirigenza medica erano risultati positivi la virus. Numeri in entrambi i casi ritenuti piuttosto bassi e per questo i sindacati hanno criticato l’azienda ospedaliera soprattutto per non aver attivato il laboratorio interno nel momento del picco massimo dei contagi.

Ma per tutta risposta la direzione Marche Nord, ha confermato che la scelta di processare inizialmente i tamponi nel solo laboratorio virologico di Ancona era stata presa dalla Regione.

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