Il neo governatore Acquaroli e l'Astronave di Civitanova: «Il Covid Hospital apre solo se necessario»

Il neo governatore Acquaroli e l'Astronave di Civitanova: «Il Covid Hospital apre solo se necessario»
Il neo governatore Acquaroli e l'Astronave di Civitanova: «Il Covid Hospital apre solo se necessario»
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 04:05

Proclamato ufficialmente governatore delle Marche dalla Corte d’appello mercoledì pomeriggio, Francesco Acquaroli, dovrà risolvere a stretto giro di posta uno dei temi più scottanti della passata legislatura: il futuro del Covid hospital alla Fiera di Civitanova
Governatore, quando la struttura è stata aperta dal suo predecessore lei definì quell’operazione una forzatura politica.
«Dissi che piuttosto di attivarla sarebbe stato più opportuno lasciarla in stand-by nell’ipotesi di una seconda ondata.
 
In quel senso l’atteggiamento della Regione appariva più giustificato da questioni politiche che sanitarie. Una forzatura, appunto».
Ma era d’accordo sulla realizzazione di un centro di terapia intensiva per i pazienti Covid?
«L’ho scritto su Facebook e lo hanno ribadito i gruppi consiliari del centrodestra in Regione in tempi non sospetti sulla necessità di una maxi struttura modello Milano anche nelle Marche. Negli ospedali c’era troppa promiscuità, nonostante i percorsi separati». 
E adesso che fare del Covid hospital civitanovese?
«La soluzione deve essere la più equilibrata per il territorio e per fronteggiare l’eventuale ripresa della pandemia nella maniera migliore».
Come?
«Non è pensabile che Civitanova si carichi di tutta l’emergenza Covid solo perché ospita l’astronave di Bertolaso. E dall’altra parte non è pensabile che venga annullata nuovamente l’attività ospedaliera per gestire l’emergenza Coronavirus a scapito dei pazienti con altre patologie. In questo senso ho già in mente di aprire tavoli di confronto con il personale sanitario per stabilire un percorso unitario e immediato».
Sì ma quando ritiene che il Covid hospital sia da riaprire?
«Quando ci saranno i presupposti e le necessità. Se la medicina del territorio riuscirà a sopperire al meglio l’esigenza sanitaria non credo sia il caso di sguarnire il territorio di anestesisti e rianimatori per trasferirli a Civitanova. Ma dall’altra parte non si deve arrivare alla situazione dello scorso marzo, quando negli ospedali la situazione era fuori controllo ed i reparti erano diventati i principali luoghi di diffusione del virus».
Dunque tavoli di confronto. Ma è necessario agire in fretta.
«Abbiamo la situazione sotto controllo e sono stato proclamato governatore solo qualche ora fa. Ci muoveremo più in fretta possibile e non ci faremo cogliere impreparati: la pandemia non la dobbiamo subire. Adesso possiamo anticiparla promuovendo le azioni opportune. Con la prevenzione, con le unità speciali di continuità assistenziale che svolgono le attività domiciliari per i pazienti Covid».

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