FERMO - Le visite prenotate mesi, o anche un anno fa? Tutto cancellato. E’ la scelta adottata dalla Regione Marche, che sta provocando aspre critiche, sia tra l’utenza, per quei pochi che ne sono venuti a conoscenza, che tra gli addetti ai lavori. Nel pieno dell’emergenza Covid-19, com’era inevitabile, tutte le prestazioni non urgenti, dagli esami alle visite ambulatoriali, sono rimaste sospese.
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Ci si attendeva, però, che con il graduale ritorno alla normalità, tutto ciò che era stato rinviato o congelato nei mesi scorsi durante la fase di grave emergenza sarebbe ripartito. Invece è arrivato il colpo di spugna, come si legge nell’allegato alla delibera del governo regionale approvata il 5 maggio scorso, contenente il piano di riorganizzazione delle attività di ricovero ed ambulatoriali.
Le prenotazioni
«Le prenotazioni differite all’inizio dell’emergenza, classi di priorità D o P (quindi differite o programmate) vengono annullate. Sarà compito del medico di medicina generale rivalutare il bisogno assistenziale specifico del cittadino ed eventualmente procedere ad una nuova prescrizione». Poche righe che di fatto azzerano tutte le prenotazioni effettuate in passato per esami o visite che non avranno carattere di particolare urgenza, ma che comunque rispondevano ad un’esigenza clinica dei pazienti ed a precise prescrizioni dei medici curanti.
La protesta
I timori
Il timore diffuso tra gli addetti ai lavori, come nota un medico di base, è che azzerare migliaia di prenotazioni farà congestionare gli sportelli, come gli ambulatori di medicina generale, che saranno chiamati a prescrivere nuovamente visite specialistiche o altre prestazioni. «Probabilmente si puntava a ridurre il numero di prestazioni e scremare quegli esami programmati che dopo diverso tempo potrebbero non servire più. Ma temo che il risultato sarà dover gestire in breve tempo una enorme ondata di nuove prenotazioni. Si prospetta una situazione difficilissima da gestire, peraltro in un periodo che richiede maggiore distanziamento e tempi di erogazione più lunghi. E’ anche iniquo verso l’utenza azzerare tutto, perchè chi era prossimo ad effettuare un esame perderebbe la priorità acquisita».
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