Coronavirus, l'odissea Disney World di Barbara, Sofia e Chiara: domani il volo per l'Italia

Coronavirus, l'odissea Disney World di Barbara, Sofia e Chiara: domani il volo per l'Italia
Coronavirus, l'odissea Disney World di Barbara, Sofia e Chiara: domani il volo per l'Italia
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Sabato 18 Aprile 2020, 08:59

ANCONA - Torneranno domani con un volo diretto dalla Florida a Roma, evitando scali intermedi a rischio contagio, Barbara, Sofia e Chiara, le tre ragazze marchigiane che insieme ad altri 220 italiani lavoravano alla Disney World di Orlando e hanno perso l’impiego per l’emergenza sanitaria che ha raggiunto anche gli Usa. Erano nel grande parco divertimenti dal 2 febbraio scorso, grazie al Cultural Representative Program della Disney, un programma di scambi culturale che attraverso la società di ristorazione Patina assicura a giovani di ogni parte del mondo contratti a termine di 12-15 mesi.

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Barbara e Sofia, 27 anni, vengono dal Fermano, precisamente da Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano, Chiara, più o meno coetanea, è di Jesi. Lavoravano da addette al merchandising come molti altri connazionali, tutti di età tra i 18 e i 28 anni, nei padiglioni di Epcot, uno dei quattro parchi divertimento in cui è diviso Disney World di Orlando, una specie di esposizione permanente dedicato alla cultura e al cibo multietnico, con molti locali dedicati alla gastronomia e a l gusto italiano.
 
Il parco Disney World di Orlando però ha chiuso il 15 marzo per l’emergenza Coronavirus (era successo solo altre due volte: con l’assassinio di Kennedy e per l’attentato alle Torri Gemelle) e tutti i ragazzi del programma di scambi culturali sono stati messi in quarantena, anche se continuavano ad avere lo stipendio. Poi il 9 aprile il management ha deciso di sospendere a tempo indeterminato i 43mila dipendenti del grande parco divertimenti e di interrompere i rapporti di lavoro con i ragazzi del programma di scambi culturali. Con un’email, in pratica, i 220 giovani italiani sono stati licenziati. 
L’impresa 
Barbara, Sofia e Chiara, come tutti gli altri italiani, hanno dovuto organizzarsi per il rientro. Impresa non facile, visto che fino al 30 aprile è attivo un solo volo Alitalia al giorno per l’Italia, tra New York e Roma, con regole di distanziamento sociale che complicavano ulteriormente il rimpatrio. Hanno provato a chiedere un volo speciale ad Alitalia, ma il preventivo era di 400mila euro. «Hanno cercato varie soluzioni - spiega da Sant’Elpidio Graziella Ippoliti, la mamma di Barbara -, ma i costi del biglietto erano davvero alti, da 2mila a 4mila euro». 
Il management
Gli italians di Disney World se la sono vista brutta il giorno di Pasqua, quando con un’altra email il management di Disney World li invitava a pianificare in fretta il rimpatrio perché avrebbero dovuto lasciare i loro alloggi nelle housing del parco entro venerdì 17, cioè ieri. Si sarebbero trovati in mezzo alla strada per 48 ore, visto che erano riusciti a organizzare un volo per domani alle 11 e 30 con la compagnia Neos, a 960 euro. «Poi il management per fortuna gli ha consentito di rimanere fino al momento della partenza, a patto che si raccolgano tutti in un unico alloggio - racconta la mamma di Barbara da Sant’Elpidio a Mare -. Certo il disagio c’è stato, hanno dovuto disinfettare i materassi dei nuovi alloggi e rifare i bagagli per soli due giorni. Avevano generi alimentari che hanno messo negli scatoloni per regalarli ai colleghi rimasti senza lavoro».
Il curriculum 
Domani mattina alle 11 e 30 ripartiranno per l’Italia, dopo appena un mese e mezzo di lavoro. «Peccato, mia figlia Barbara ci teneva molto - è dispiaciuta la signora Ippoliti -.

Nonostante il curriculum di studi brillante riteneva questa opportunità all’estero molto formativa. Ma l’importante è riaverla qui».

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