Appello della Lega a Ceriscioli: «Spinga col governo: va permesso il take away a ristoranti e bar»

Appello della Lega a Ceriscioli: «Spinga col governo: va permesso il take away a ristoranti e bar»
Appello della Lega a Ceriscioli: «Spinga col governo: va permesso il take away a ristoranti e bar»
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Giovedì 16 Aprile 2020, 14:13

ANCONA - Riaprire, per ristoranti e bar, la possibilità della vendita di alimenti con la modalità del "take away": i vertici della Lega nelle Marche lanciano un appello al presidente Luca Ceriscioli perchè spinga con il governo per uno sblocco della situazione.

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“Quello della ristorazione è di certo tra i settori più colpiti dalle misure di contenimento dovute all’emergenza del Codiv-19: dall'inizio dell'anno queste imprese hanno già perso 12 miliardi di euro e, a fine anno, la perdita stimata sarà di circa 21 miliardi di euro. Sono a rischio 50.000 imprese tra bar, ristoranti, catering, intrattenimento, stabilimenti balneari, con ricadute preoccupanti per l'occupazione che rischia di perdere 300.000 lavoratori e lavoratrici. Per cercare di scongiurare questo scenario drammatico, la Lega raccoglie e condivide le richieste degli operatori e delle loro associazioni di categoria e chiede al Presidente Ceriscioli di spendersi con il Governo nazionale per consentire il “take away” a queste attività”.
Lo chiedono, con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Marche, il Segretario regionale della Lega Sen. Paolo Arrigoni, insieme ai parlamentari marchigiani Giorgia Latini, Giuliano Pazzaglini, Luca Paolini e Tullio Patassini e i consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni.
“Su questi aspetti la Regione Marche non può derogare al decreto nazionale – chiarisce la Lega - ma chiediamo al Presidente Ceriscioli di farsi subito interprete verso il Governo per portare avanti questa proposta, indispensabile per generare opportunità di lavoro e permettere la loro sopravvivenza delle attività di ristorazione. Naturalmente l’attivazione del “take away” dovrà avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento, esattamente come accade nella maggior parte dei paesi europei”.

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