In riviera sono arrivati i lombardi. Ma non perchè è estate...

In riviera sono arrivati i lombardi. Ma non perchè è estate...
In riviera sono arrivati i lombardi. Ma non perchè è estate...
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Martedì 10 Marzo 2020, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 15:16

ANCONA - Guardate la foto in alto. È stata scattata a Scossicci, periferia nord di Porto Recanati a ridosso della foce del Musone. Mediamente è territorio spoglio, roba di seccume e sterpaglie d’inverno. Da ieri, invece, sono spuntate diverse auto e anche un camper. Di sera ci sono luci accese nei condomini e negli alloggi che in genere si popolano da metà giugno in poi. È l’effetto-riflusso creatosi domenica dopo l’ordinanza della presidenza del consiglio che ha blindato tutta la Lombardia, il più importante, tra gli altri, dei territori ora “a contenimento rafforzato”. È la diaspora silenziosa del popolo delle casa vacanza, dei terrorizzati dal divieto di muoversi all’interno dei territori in zona 1, le zone rosse ammorbidite, con divieto di entrata e di uscita a meno di «comprovate esigenze di salute, lavoro e necessità». Meglio allora scappare in un territorio franco dove la vita è ancora vita. Sarebbe meglio dire «era». Le foto dell’esodo alla stazione centrale di Milano di gente con i bagagli rappresentano il primo anello della catena della paura. 

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L’ultimo, invece, è proprio qui: che sia il litorale marchigiano, abruzzese o pugliese poco cambia. In Abruzzo c’è un’ordinanza del governatore Marsilio che in alcuni comuni costieri è stata notificata con il megafono: «impone la quarantena a tutti quanti rientrano in Abruzzo dalle zone elencate all’articolo 1». Da ieri sera cambia tutto un’altra volta. L’ordinanza che estende a tutta Italia la zona 1, la zona rossa ammorbidita, comunicata ieri sera dal premier Conte supera il problema: sarà vietata la circolazione ovunque a meno di comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità. Intanto, chi è transitato sul lungomare tra Marina di Montemarciano e Marzocca (zona a sud di Senigallia) ha notato il cambiamento: luci accese dove di solito le serrande erano abbassate. Stessa cosa al Taunus di Numana, l’ovattato borgo chic sulla prima collina dietro il Comune. 

Corrado Baldazzi, numanese, ex assessore con il sindaco Tombolini nella passata amministrazione, scrive sul suo profilo Facebook: «Invito i sindaci dei comuni costieri ad eseguire controlli a tutti coloro che hanno riaperto le seconde case. Oggi (ieri, ndr) solo a Portonovo ho contato almeno 20 macchine del nord». 

Sui social si respira tensione. Non siamo alla caccia all’untore ma di questo passo si rischia di arrivarci velocemente. «Numana - scrive un residente è piena di lombardi scappati. Già venerdì scorso ho notato molte case estive di milanesi aperte e abitate». Alla faccia del divieto di entrare e uscire dalla zona 1. «Zona Taunus - scrive un altro - macchine da Bologna, Milano e Bergamo. Venerdi non c’erano assolutamente. Qualcuno faccia un controllo». Il tema è quello dei comportamenti responsabili: a Grottammare domenica due persone hanno chiamato il dipartimento di prevenzione informando della loro presenza. Chi arriva dalla zona 1 dovrebbe fare esattamente così. Da oggi ricambierà tutto un’altra volta. Ceriscioli peraltro ha annunciato ieri sera la stessa ordinanza fatta da Marsilio: chi viene dal Nord deve notificare la propria presenza alle autorità sanitarie. La violazione contemplerà denuncia e reato ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.

Quanti invece non hanno seguito questa norma di prevenzione? Il sindaco di Ascoli, Fioravanti ha espressamente chiesto al governatore Ceriscioli un’ordinanza in stile-Marsilio. Il primo cittadino di Porto Sant’Elpidio, Franchellucci ha annunciato controlli stringenti. Il collega di Sirolo, la perla del Conero, Filippo Moschella, che nella vita lavora in polizia, tiene un profilo basso: «È vero che nel week-end c’è stata una grande affluenza nel territorio comunale. Stamattina (ieri, ndr) ci siamo raccordati con il Comune di Numana per far recapitare una lettera nelle abitazioni delle zone residenziali solitamente frequentate da turisti da ogni parte di Italia, con tutte le raccomandazioni del Governo in merito alla mobilità e alle cautele che ciascuno di noi è tenuto a seguire». In serata, alle 20, il Comune di Sirolo diffonde un documento classificabile come invito di buon senso: «Chi proviene dalla zona 1 rimanga in isolamento volontario per 14 giorni e si autosegnali al numero verde della Regione 800 936 677». Con l’ordinanza di Ceriscioli di oggi sarà superato anche questo. La volatilità umorale dello scenario sociale promette instabilità. L’argomento va maneggiato con cura. Ancora un numanese su Facebook: «È legittimo richiedere dei controlli. Questo tipo di reazione, razionale, è un po’ diversa da farsi salire voglie manzoniane». 

Poi c’è il paradosso finale, la fotografia delle Marche che una dignità l’hanno sempre avuta e difesa, che fosse terremoto o Coronavirus, e che si ricordano tutto gli amici della prima e quelli dell’ultima ora.

Sempre un residente della Riviera del Conero. «Un importante comunicato per tutti i “frontalieri” che sono nelle loro seconde case nelle Marche, anziché stare in quarantena. Qualcuno di voi ha avuto il coraggio di accusare noi di fare caccia all’untore e di non essere accoglienti. Sapete, ci ho pensato un attimo. Mi è venuto in mente che quando da noi c’è stato il terremoto, ve ne siete andati con una rapidità fulminante. E quando c’è stata la mini alluvione, stessa cosa. Noi ci siamo sempre rialzati, da soli. Voi non c’eravate».

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