Oltre 200 vittime tra gli anziani, si allunga la conta della strage. La Procura studia i numeri Asur

Oltre 200 vittime tra gli anziani, si allunga la conta della strage
Oltre 200 vittime tra gli anziani, si allunga la conta della strage
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Lunedì 20 Aprile 2020, 04:50

ANCONA -  Sono quasi 200 le vittime della strage degli anziani ospiti delle strutture di assistenza sul territorio marchigiano. Il totale è desumibile grazie alle statistiche ufficiali rilasciate in questo fine settimana dalla Asur Marche. Asur ha certificato i decessi per Covid-19 nelle strutture con cui ha avviato convenzioni assistenziali e che in precedenza erano stati autorizzate e accreditate dal servizio Salute della Regione Marche. Stiamo parlando quindi di Rsa (Residenze Sanitarie Assistite) e di Rp (Residenze Protette), le tipologie a maggiore intensità assistenziale dedicate ad anziani parzialmente autosufficienti e non autosufficienti. 

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Il totale dei decessi registrati nel settore è 118: di questi, più della metà si sono spenti nella provincia di Ancona (79 morti per Covid 19). Seguono la provincia di Pesaro e quella di Macerata. Più difficile, in questo momento, arrivare a stimare i decessi nelle case di riposo, le strutture assistenziali a minore intensità di cure in quanto i propri ospiti sono anziani autosufficienti. Le case di riposo dipendono direttamente dai servizi sociali del Comune che le ospita sul territorio e nella stragrande maggioranza vengono gestite da cooperative di operatori socio-sanitari. Più difficile perché fino a questo momento le cronache hanno raccontato nel dettaglio di come e quanto il contagio abbia inciso pesantemente in questi luoghi ma il perimetro esatto si potrà stabilire solo più avanti, quando cioè dall’esame dei certificati di morte si vedrà quante volte il Covid-19 figura tra le cause principali certificate. 

Nelle strutture di Pesaro ci sono stati almeno 32 morti (Santa Colomba in primis). Cifra analoga (36) è ricavabile dalla cronache della provincia di Ancona nelle settimane di fuoco dell’avanzata del Coronavirus (Villa Almagià di Ancona e San Marcello le case più flagellate). Lacrime e sofferenza anche a Macerata dove tra Cingoli, Recanati e Castelraimondo si sono registrati i problemi maggiori per l’aggressività dell’epidemia. Qui il totale non ufficiale si aggira intorno ai 15 decessi.

Il calcolo finale quindi è sopra il tetto delle 200 vittime. Se si pensa che complessivamente nelle Marche, bollettino Gores di ieri, sono decedute 822 persone si può avere un’idea dell’incidenza del fenomeno: una contagiato su 4 che è poi deceduto ha contratto il virus in una struttura assistenziale. Lo stesso numero, suddiviso per competenza territoriale, è in mano ai procuratori capo di Ancona e Pesaro che la scorsa settimana hanno allacciato rapporti con Regione, Asur e Comuni per avere un’idea più precisa del buco nero delle case di riposo. Il primo screening degli inquirenti è scattato qualche giorno dopo che il servizio Psal della Asur (la Prevenzione sicurezza ambienti di lavoro) ha avviato le verifiche a tappeto sulle strutture assistenziali, a iniziare da quelle che hanno avuto i maggiori problemi. Tanto la Procura di Ancona che quella di Pesaro hanno aperto un fascicolo conoscitivo senza ipotesi di reato e stanno procedendo a una mappatura delle strutture (pubbliche e private) che sul territorio si occupano di assistenza agli anziani.

Molto probabile che nei prossimi giorni sarà ufficialmente incaricato delle indagini il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri che, invece, sta già lavorando ufficialmente per conto della procura di Macerata. In questo caso il fascicolo è stato aperto con le ipotesi di omicidio e lesioni colpose per i sette morti della casa di riposo di Cingoli. 

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