Coronavirus, tutto esaurito nei reparti di terapia intensiva: «E ci sono intubati in attesa»

Coronavirus, tutto esaurito nei reparti di terapia intensiva: «E ci sono intubati in attesa»
Coronavirus, tutto esaurito nei reparti di terapia intensiva: «E ci sono intubati in attesa»
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 3 Aprile 2020, 09:13

ANCONA - Undici ospedali interamente (o in gran parte) assorbiti dall’emergenza Coronavirus, più altri due destinati, con l’aiuto di cliniche private, alla degenza post-critica di pazienti infetti ma in via di guarigione. Una maxi-riserva di posti letto in terapia intensiva, ben 170, occupata da pazienti contagiati. Il totale dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche rimane al livello di guardia, con 1.150 degenti (2 in meno di mercoledì) e un carico pesantissimo sul sistema delle rianimazioni, anche se ieri a mezzogiorno - con il dato sceso da 168 a 164 pazienti in terapia intensiva - c’era una manciata di posti liberi in più rispetto alla situazione drammatica descritta la sera precedente dal governatore Ceriscioli a Porta a Porta. 

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«Nelle Marche abbiamo 170 posti letto di terapia intensiva totalmente dedicati al Covid, sono tutti occupati e come riusciamo a creare un posto nuovo viene immediatamente occupato. Ci sono persone intubate in attesa di andare in terapia intensiva», ha detto il presidente della giunta regionale riferendosi a persone che, ricoverate in altri reparti, si sono aggravate tanto da richiedere l’intubazione anche prima del trasferimento nel reparto di terapia intensiva.
 
Quella che il governatore ha definito «una situazione di forte tensione» si rispecchia sul sistema sanitario regionale nel suo complesso, che ha ridotto al minimo essenziale tutto il resto della sua attività. Basta seguire cosa accade da oltre un mese agli Ospedali Riuniti di Ancona, uno dei pochi ospedali “misti” nella geometria variabile disegnata dalla Regione Marche, che ha riservato alla sanità “no Covid” un ospedale per provincia.
Prima dell’emergenza l’ospedale di Ancona, polo regionale per l’assistenza sanitaria di secondo livello con ben 16 specialità, aveva 955 posti letto distribuiti tra la cittadella sanitaria di Torrette (780) e il materno-infantile Salesi (175). Adesso, con ben nove aree Covid ricavate a Torrette, l’ospedale regionale è sceso a 470 posti, 200 dei quali dedicato ai malati di Coronavirus, 42 dei quali di terapia intensiva che assorbono più medici e infermieri. Per questa carenza di personale si sono persi più di 300 posti letto, perché gli Ospedali Riuniti devono affrontare l’emergenza praticamente senza rinforzi, a parte i 57 infermieri assunti su chiamata, a cui ne seguiranno altri 44. E la task-force di medici annunciata per ieri dalla Protezione civile? A Torrette ne sono stati destinati 3 (un oncologo, un nefrologo e un immuno-ematologo) mentre i rianimatori andranno per ora a Marche Nord. «Speriamo sia solo una prima tranche», si auguravano ieri a Torrette, dove si seguono con una certa fibrillazione le sorti della maxi-rianimazione a Civitanova, che consentirebbe quanto meno l’avvio di un graduale ritorno verso la normalità.
Le specializzazioni
Perché per tutta la sanità no Covid dell’ospedale regionale - con alte specializzazioni che spaziano dalla neurochirurgia all’oncologia, dalle patologie cardiovascolari all’ematologia, dai trapianti alla traumatologia a molte altre - rimangono 270 posti letto e metà blocco operatorio, visto che 10 sale su 20 sono attrezzate per la terapia intensiva di pazienti contagiati. E le rianimazioni? Per tutte le emergenze non Covid restano 20 posti nella Rianimazione ospedaliera, diretta dalla dottoressa Elisabetta Cerutti, e altri 10 in quella cardiochirurgica. Risultato finale: il totale degli interventi chirurgici a Torrette, che viaggiava su una media di 2mila al mese, si è dimezzato. «Cerchiamo in tutti i modi di garantire gli interventi più urgenti, come i pazienti oncologici di classe A, ma non è semplice», dicono da Torrette.
L’appalto fermo
L’altra urgenza di tornare a qualcosa che somigli alla normalità riguarda il nuovo Salesi, con alcuni reparti destinati al sesto piano di Torrette che ora ospita l’area Covid-4.

Era pronto il bando per l’appalto dei lavori di allestimento di Ostetricia e Ginecologia, 70 posti più altri 33 di terapia intensiva neonatale e l’area della procreazione assistita. Si prevedevano 4 mesi per assegnare i lavori più altri 8 per realizzarli, con inaugurazione a metà 2021. Previsioni da rivedere.

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