Visite anche fino a notte e Cup diffuso per recuperare 120mila pazienti: ecco il piano punto per punto

Le file al Cup
Le file al Cup
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 11 Giugno 2020, 03:25

ANCONA  - Riaprire entro la prossima settimana gli sportelli Cup sul territorio, dopo lo stop imposto dalle misure anti-contagio. Diffondere al massimo le nuove tecnologie, app e prenotazioni online, per non intasare il numero verde. Tenere aperti poliambulatori e laboratori per la diagnostica se serve fino a mezzanotte, garantire visite ed esami specialistici anche il sabato e la domenica. Rifare tutte le agende, calibrando la risposta medica in base alle esigenze attuali dei pazienti che avevano prenotato 3-4 mesi fa. E rendere il più possibile capillare la rete delle prenotazioni al Cup, coinvolgendo centinaia di farmacie sul territorio e anche gli ambulatori dei medici di famiglia.

Le prova di tutte, Regione Marche, per rimettersi in linea di galleggiamento con le prenotazioni del Cup e tornare a dov’era prima che l’epidemia costringesse al lockdown anche la sanità non d’emergenza, a quegli standard di qualità arrivati al soddisfacimento del 98-99% delle richieste nei tempi previsti dalle norme sulle liste d’attesa. Nei prossimi due mesi la sanità no Covid delle Marche, quella che ha dovuto tenere per quasi 100 giorni i suoi pazienti meno gravi in sala d’attesa, dedicando spazi e risorse umane all’emergenza sanitaria più grave degli ultimi cent’anni, cercherà di recuperare il tempo sospeso. C’è da smaltire un arretrato di circa 120mila prestazioni, tra visite specialistiche ed esami diagnostici, classificate D e P, quelle cioè che non richiedono per la loro urgenza tempi di risposta inferiori a 30 giorni.

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Adesso c’è da dedicarsi agli “altri malati”, quelli che hanno aspettato e devono riprenotare, perché la Regione ha scartato il metodo burocratico della semplice “rimessa in coda” delle richieste, preferendo rivalutare i pazienti con un nuovo passaggio dal medico di base. L’arretrato da smaltire si somma alle nuove prenotazioni. Dopo un primo screening a livello di Aree vaste e aziende ospedaliere, oggi in Regione si terrà un coordinamento degli enti sanitari per mettere insieme le varie agende.

«Contiamo di riallineare le liste entro il mese di luglio», è l’impegno che si è preso il presidente Luca Cerisicoli. Ma forse servirà anche agosto, un mese notoriamente più scarico, che «quest’anno - riconoscono in Regione - potrebbe essere utilizzato come cuscinetto per gli arretrati».

Il Servizio Salute della Regione Marche e le aziende sanitarie hanno già iniziato il lavoro di riprogrammazione a fine aprile, quando i contagi hanno iniziato a frenare. Alcuni sportelli Cup sono stati riaperti al pubblico per le prenotazioni e martedì la Regione ha chiesto una ricognizione su tutto il territorio per riattivare gli sportelli periferici del Cup evitando l’intasamento del numero verde gratuito 800.098.798 che in questi giorni è davvero difficile contattare. L’obiettivo è riaprirli tutti entro la prossima settimana. 

Intanto è stata già ripristinata la lista di garanzia e in caso di indisponibilità all’interno delle agende, il sistema sanitario garantisce all’utente la prestazione nei tempi dovuti, richiamandolo entro 5 giorni per fissare l’appuntamento. Poi, ridefinite le agende, ci sarà da adeguare l’offerta di prestazioni diagnostiche al surplus di domanda e la Regione ha già annunciato che ci saranno visite ed esami specialistici anche in orario serale e persino il sabato e la domenica. «Non abbiamo ancora definito gli orari - spiegano a Palazzo Raffaello -, dipende dalla disponibilità delle singole strutture e dei professionisti, ma si può arrivare anche a mezzanotte». Già a maggio la giunta regionale aveva dettato le linee guida sulla revisione dell’offerta ambulatoriale, indicando durate standard di test, visite ed esami. Sono indicati anche i tempi tra una visita e l’altra, tra i 10’ e i 15’, necessari per sanificare gli ambienti ed evitare contatti tra pazienti. «Sono tempi indicati prudenzialmente - spiegano in Regione -, forse con il calo ulteriore dei contagi e le buone pratiche igieniche si riesce a limarli». 

Si cerca di rendere il sistema delle prenotazioni diffuso al massimo.

Sia spingendo la App MyCupMarche (anche ieri la Regione ha diffuso un video tutorial), sia coinvolgendo farmacisti e medici di base. Per i primi c’è già l’accordo di una settimana fa con Federfarma e Confservizi Assofarm per le prenotazioni: ieri le due associazioni dovevano comunicare le liste delle adesioni, ma già prima si erano fatte avanti 120 farmacie disponibili. Per avviare il servizio, compresa la formazione del personale, bisognerà aspettare luglio, partendo dalle farmacie delle località più disagiate dell’entroterra. Anche i medici di famiglia potranno fare la loro parte. Nei loro programmi informatici c’è già la possibilità di prenotazione delle prestazioni e presto dovrebbe partire una sperimentazione.

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