ANCONA - Un algoritmo per stabilire i soggetti prioritari nella seconda fase della vaccinazione anti-Covid. Le categorie che rientrano nella tranche numero 2 della campagna sono già state definite, ma chi sarà il primo e chi l’ultimo a ricevere la profilassi all’interno di ognuna di esse? Per mettere a punto l’elenco, è in fase di elaborazione lo strumento informatico che permetterà di essere il più precisi e corretti possibile nella decisione.
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Uno step in avanti rispetto alla fase 1 – tutt’ora in corso – che con i suoi punti ciechi ha sollevato più di un dubbio sulla precedenza data ad alcuni soggetti rispetto ad altri. E le indagini dei carabinieri del Nas – con tanto di sequestro di documenti nell’Area vasta 5 – ne sono un esempio. Nella fase 2, la parola d’ordine dovrà essere “oggettività”, perché la platea è più ampia e composta da persone che presentano fragilità e comorbidità. Di qui, l’idea dell’algoritmo «su cui si sta già lavorando – fa sapere Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg che rappresenta i medici di base –. Individua una priorità di soggetti da vaccinare, sulla base di alcuni parametri: per esempio, comorbidità, presenza di altre patologie, condizioni di fragilità, persone anziane che vivono da sole, politerapie».
Tra i trenta elementi che concorreranno a stabilire la precedenza, ci sono anche l’età e l’essere affetti da diabete, uno dei fattori considerati più a rischio in caso di contagio da Covid. Una metodologia che, così descritta, appare imparziale e oggettiva, ma ci sono almeno due postille che vanno tenute in considerazione. Innanzitutto, la fornitura dei vaccini: se tagli e ritardi continueranno a pesare sulle consegne, diventa difficile pianificare una campagna che, nella fase 2, riguarderà circa il 30% della popolazione. Secondo: l’assenza di un panorama organizzativo preciso. I criteri che concorrono a definire la priorità li abbiamo decisi abbastanza autonomamente come medici, ma non è detto che resteranno quelli – osserva Magi –. Se la struttura commissariale per l’emergenza Covid cambierà all’ultimo minuto i parametri, definendone altri rispetto a quelli da noi individuati, l’algoritmo andrà modificato».
Nella seconda fase non è previsto un sistema di prenotazione da parte dei pazienti: «sarà il medico di base, sulla base dei criteri definiti, a fare una lista giornaliera di pazienti da vaccinare – è sempre Magi a tracciare il perimetro –. Bisognerà accedere ad una piattaforma ed inserire tutta la lista dei pazienti, da cui estrarre quelli che, secondo l’algoritmo, hanno priorità rispetto agli altri». A gestire questa fase dovrebbero dunque essere i medici di base.
«Ancora non c’è nulla di definito, ma non vedo chi altri possa avere questo ruolo – fa notare il segretario della Fimmg –. È impensabile dare questo compito ad una figura che non sia il medico di famiglia: è il professionista che visita a casa, con regolarità, tutti i pazienti in questo momento». Medici di base che, nella fase 1, hanno collaborato nella vaccinazione all’intero delle Rsa: «c’è un po’ di rallentamento, ma niente che non si possa recuperare. Stiamo aspettando i vaccini - che arrivano con il contagocce - per il richiamo, che va fatto entro i 21 giorni, massimo 28», chiosa Magi. Come previsto dal Piano nazionale, nella fase 2 vanno raccolti i dati relativi alla prenotazione e individuazione delle dosi dei vaccini anti-Covid necessarie per le vaccinazioni, da trasmettere all’Anagrafe Nazionale Vaccini, secondo le modalità e i tempi definiti dal Ministero della Salute. Per la registrazione delle programmazioni, sarà utilizzato il Sistema Poste – le Marche sono una delle quattro regioni in cui è già attivo – che provvederà alla trasmissione giornaliera dell’intero calendario delle prenotazioni di ogni centro vaccinale regionale, comprensivo di tutti gli appuntamenti a partire dal giorno successivo alla trasmissione.
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