Il vaccino agli over 80? Lo sceglie l'algoritmo che valuterà 30 parametri. Ci sono anche malattie, età e solitudine. Ecco come funziona

Malattie, età e solitudine: così l algoritmo deciderà il vaccino per chi ha più di 80 anni
Malattie, età e solitudine: così l’algoritmo deciderà il vaccino per chi ha più di 80 anni
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 07:42

ANCONA - Un algoritmo per stabilire i soggetti prioritari nella seconda fase della vaccinazione anti-Covid. Le categorie che rientrano nella tranche numero 2 della campagna sono già state definite, ma chi sarà il primo e chi l’ultimo a ricevere la profilassi all’interno di ognuna di esse? Per mettere a punto l’elenco, è in fase di elaborazione lo strumento informatico che permetterà di essere il più precisi e corretti possibile nella decisione. 

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Uno step in avanti rispetto alla fase 1 – tutt’ora in corso – che con i suoi punti ciechi ha sollevato più di un dubbio sulla precedenza data ad alcuni soggetti rispetto ad altri. E le indagini dei carabinieri del Nas – con tanto di sequestro di documenti nell’Area vasta 5 – ne sono un esempio. Nella fase 2, la parola d’ordine dovrà essere “oggettività”, perché la platea è più ampia e composta da persone che presentano fragilità e comorbidità. Di qui, l’idea dell’algoritmo «su cui si sta già lavorando – fa sapere Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg che rappresenta i medici di base –. Individua una priorità di soggetti da vaccinare, sulla base di alcuni parametri: per esempio, comorbidità, presenza di altre patologie, condizioni di fragilità, persone anziane che vivono da sole, politerapie». 

Tra i trenta elementi che concorreranno a stabilire la precedenza, ci sono anche l’età e l’essere affetti da diabete, uno dei fattori considerati più a rischio in caso di contagio da Covid. Una metodologia che, così descritta, appare imparziale e oggettiva, ma ci sono almeno due postille che vanno tenute in considerazione. Innanzitutto, la fornitura dei vaccini: se tagli e ritardi continueranno a pesare sulle consegne, diventa difficile pianificare una campagna che, nella fase 2, riguarderà circa il 30% della popolazione. Secondo: l’assenza di un panorama organizzativo preciso. I criteri che concorrono a definire la priorità li abbiamo decisi abbastanza autonomamente come medici, ma non è detto che resteranno quelli – osserva Magi –. Se la struttura commissariale per l’emergenza Covid cambierà all’ultimo minuto i parametri, definendone altri rispetto a quelli da noi individuati, l’algoritmo andrà modificato». 

Insomma, si resta in attesa di delucidazioni da Roma. Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia ha convocato per oggi un vertice con le Regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini alla luce dei tagli annunciati dalle case farmaceutiche e del via libera al farmaco di Astrazeneca. 

Nella seconda fase non è previsto un sistema di prenotazione da parte dei pazienti: «sarà il medico di base, sulla base dei criteri definiti, a fare una lista giornaliera di pazienti da vaccinare – è sempre Magi a tracciare il perimetro –. Bisognerà accedere ad una piattaforma ed inserire tutta la lista dei pazienti, da cui estrarre quelli che, secondo l’algoritmo, hanno priorità rispetto agli altri». A gestire questa fase dovrebbero dunque essere i medici di base. 

«Ancora non c’è nulla di definito, ma non vedo chi altri possa avere questo ruolo – fa notare il segretario della Fimmg –. È impensabile dare questo compito ad una figura che non sia il medico di famiglia: è il professionista che visita a casa, con regolarità, tutti i pazienti in questo momento».

Medici di base che, nella fase 1, hanno collaborato nella vaccinazione all’intero delle Rsa: «c’è un po’ di rallentamento, ma niente che non si possa recuperare. Stiamo aspettando i vaccini - che arrivano con il contagocce - per il richiamo, che va fatto entro i 21 giorni, massimo 28», chiosa Magi. Come previsto dal Piano nazionale, nella fase 2 vanno raccolti i dati relativi alla prenotazione e individuazione delle dosi dei vaccini anti-Covid necessarie per le vaccinazioni, da trasmettere all’Anagrafe Nazionale Vaccini, secondo le modalità e i tempi definiti dal Ministero della Salute. Per la registrazione delle programmazioni, sarà utilizzato il Sistema Poste – le Marche sono una delle quattro regioni in cui è già attivo – che provvederà alla trasmissione giornaliera dell’intero calendario delle prenotazioni di ogni centro vaccinale regionale, comprensivo di tutti gli appuntamenti a partire dal giorno successivo alla trasmissione.

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