Coronavirus, la grande ritirata dell’epidemia. Dimezzati contagi e pazienti gravi, meno di 5mila positivi e decessi in picchiata

Si smobilitano i reparti Covid negli ospedali marchigiani
Si smobilitano i reparti Covid negli ospedali marchigiani
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 3 Giugno 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 22:28

ANCONA - Ancora una volta maggio è il mese che riapre le porte alla vita dopo il lockdown e diffonde il profumo della rinascita.

Come un anno fa, molto meglio di un anno fa, perché nel frattempo l’avanzata delle vaccinazioni (622.091 prime dosi somministrate fino a ieri nelle Marche, il 41% della popolazione, 306.645 già con il richiamo) fa sperare in un’estate che sotto l’apparenza della normalità non covi più i germi di nuove ondate virali d’autunno.

I dati dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, diretto dal dottor Marco Pompili, delineano tracciati di un mese in cui la curva dei contagi nella nostra regione ha finalmente frenato, quasi dimezzando i nuovi positivi, passati dai 9.692 casi di aprile ai 4.977 di maggio. 

 
Danni contenuti
Non solo il virus circola molto di meno, ma soprattutto provoca meno guasti sanitari e meno lutti. Aver messo al riparo da Sars-Cov-2 la popolazione più fragile (il 92% degli over 80 marchigiani ha già ricevuto la prima dose di vaccino, il 70% il ciclo completo) ha consentito di abbattere la curva dei decessi per Covid-19: 9 morti nell’ultima settimana di maggio, neanche un decimo delle vittime (97) che il Coronovirus aveva provocato l’ultima settimana di aprile. I reparti di terapia intensiva si stanno svuotando di pazienti positivi, scesi nel mese di maggio da 66 a 27, con un trend al ribasso che sta proseguendo anche in questo abbrivio di giugno (ieri 21 pazienti in rianimazione, per un’occupazione per Covid del 10% dei posti totali). Gli ingressi in terapia intensiva ormai sono una rarità (zero nelle ultime 72 ore) e anche i pronto soccorso hanno in carico pochissimi pazienti Covid: tra 1 e 4 nell’ultima settimana, mentre durante l’ondata di fine marzo c’erano stati picchi di 150 presenze giornaliere. 


Il vaccino protegge senz’altro, ma la brusca discesa dei contagi riflette anche (come avvenuto anche un anno fa, con l’azzeramento dei nuovi positivi nelle Marche il 26 maggio 2020) un’evidente stagionalità dell’epidemia.

Basta vedere l’andamento delle infezioni nelle classi di età più giovani, quelle in età scolare, non ancora vaccinate fino al primo Vax Day di ieri per i maturandi. A fine ottobre dell’anno scorso, sei settimane dopo il ritorno a scuola, l’incidenza dei positivi nella fascia di età da scuole superiori (14-18 anni) si era addirittura quadruplicata, mentre adesso la tanto temuta riapertura delle lezioni del 26 aprile ha provocato un rimbalzo dei contagi molto più contenuto.

Nella distribuzione per età dei casi positivi di maggio le fasce scolari sono indietro rispetto alla classe 45-59 anni. L’effetto delle vaccinazioni, che segue un andamento anagrafico decrescente, ha inevitabilmente ridotto l’età media dei positivi. Un anno fa di questi tempi, nella quarta settimana di maggio, i marchigiani infettati avevano in media 55,2 anni, mentre il mese scorso si è chiuso annotando i 38,2 anni del contagiato medio.

Anche a maggio l’epidemia ha avuto una diffusione virale molto differente sul territorio. La provincia di Ancona, quella che ha frenato per prima, ha registrato 825 nuovi casi (8,6% di tamponi molecolari positivi), con un’incidenza più bassa delle altre rispetto ai residenti. Ascoli è a 806 (13% di positività), Fermo ha avuto 393 casi (10,4% di positività) Macerata 932 (12,4%) e Pesaro Urbino 1.561, quasi il doppio di Ancona, con un percentuale di tamponi infetti del 17,4. Non a caso i comuni che nel mese di maggio hanno registrato più casi positivi sono stati Fano con 347 e Pesaro con 262, seguitI al terzo posto da Ascoli Piceno con 230. Il capoluogo Ancona, che a marzo toccava picchi di oltre mille “positivi attuali”, a maggio ha registrato solo 160 nuovi casi. 

Non mancano, in questo quadro di generale regressione dell’epidemia, situazioni da monitorare. L’Osservatorio epidemiologico della Regione lo fa calcolando comune per comune l’incidenza dei nuovi positivi ogni 100mila residenti, per intercettare sul nascere situazioni di diffusione virale anomala. Nell’ultima settimana di maggio l’incidenza più alta, esclusi i comuni con meno di 10 casi, si è registrata a Colli al Metauro (27 casi, 219 ogni 100mila), seguito da Cartoceto (16 positivi, 200 di incidenza) e Filottrano (14, 152 di incidenza).

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