Marche divise in due, scuole chiuse solo a Pesaro. Ecco quali sono i divieti imposti in tutta la regione fino al 15 marzo

Marche divise in due, scuole chiuse solo a Pesaro. Ecco quali sono i divieti imposti in tutta la regione fino al 15 marzo
Marche divise in due, scuole chiuse solo a Pesaro. Ecco quali sono i divieti imposti in tutta la regione fino al 15 marzo
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 2 Marzo 2020, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 18:57
ANCONA - Dopo aver ostacolato in tutti i modi l’ordinanza anti-contagio del governatore Ceriscioli, prima rinviandola con una telefonata del premier e poi impuntandosi fino a un ricorso al Tar, il Governo divide in due le Marche nell’era del Coronavirus, dove ieri i casi di contagio sono saliti a 35: 33 nella provincia di Pesaro-Urbino (erano 23 fino all’altra sera), 2 in provincia di Ancona, con il secondo caso conclamato dopo quello accertato nella tarda sera di sabato. L’emergenza da Covid-19, anche alla luce di questa distribuzione sul territorio dei contagi, resta in vigore soltanto sopra il fiume Cesano, che divide le province di Pesaro Urbino e Ancona.

Fino all’8 marzo
Solo in provincia di Pesaro Urbino, fino all’8 marzo non si andrà a scuola e restano sospesi eventi e competizioni sportive di ogni tipo e tutte le manifestazioni organizzate, anche se svolte in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. Stop dunque a grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. L’apertura dei luoghi di culto e dei musei invece è condizionata all’adozione di misure organizzative per evitare assembramenti.

 

Nelle altre quattro province marchigiane, da Ancona in giù, le scuole riaprono oggi e si torna quasi alla normalità, anche se restano valide tutte le misure disposte dal governo fino al 15 marzo anche in altre 12 regioni. Sono vietati per altre due settimane viaggi d’istruzione, scambi e gemellaggi, visite guidate e uscite didattiche delle scuole di ogni ordine e grado. Mascherine e distanze Restano in vigore fino a metà mese le misure di sicurezza da garantire in occasione di concorsi (mascherine e distanze minime tra candidati) e l’obbligo per le aziende di trasporto pubblico locale di adottare pulizie straordinarie dei mezzi. Fino al 15 marzo vige l’obbligo di comunicarlo al proprio medico o pediatra per chiunque sia rientrato nelle Marche negli ultimi 14 giorni dopo aver soggiornato nelle aree a rischio epidemiologico (Cina e altri Paesi) o nei Comuni italiani del nord dove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus. E ovviamente restano più che valide le raccomandazioni di igiene personale e quelle che consigliano di evitare per quanto possibile luoghi affollati e assembramenti.

La chiusura delle scuole per un’altra settimana solo per Pesaro-Urbino, “spoilerata” come «molto probabile» già alle due di pomeriggio dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci sul suo profilo Facebook, è arrivata con certezza alle sei di sera, con il comunicato della Regione Marche che annunciava l’inclusione della sola provincia di Pesaro Urbino nel nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, tra i territori in cui si applicano «le misure più forti, di sospensione delle attività didattiche e delle attività di pubblico spettacolo». Decreto per altro «immediatamente operativo senza ordinanza delle Regioni». «Il parere dell’Istituto superiore di sanità - riferisce la Regione - ha ritenuto sufficienti i casi registrati nella provincia di Pesaro Urbino per l’inclusione, insieme con la provincia di Savona, tra i territori in cui applicare le misure di contenimento, elencate nell’articolo 2 del Decreto, allo scopo di contrastare il diffondersi del virus Covid-19». Due province dove si sono sviluppati focolai, ritenute alla stregua delle Regioni in prima linea: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Il governatore Luca Ceriscioli, dopo sei giorni di storie tese con il Governo, ieri non ha battuto ciglio. «Riteniamo importante - è il suo commento - l’affermazione del principio di applicazione delle misure di contenimento su base territoriale, che rende omogenei i criteri per tutta Italia. È ciò che avevamo chiesto sin dall’inizio. Il governo ha stabilito zone e restrizioni relative con lo strumento di legge non sono più previste ordinanze della regione, le misure sono immediatamente operative».

L’aggiornamento sui numeri
Intanto ieri sera il Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) ha comunicato che la Virologia ha rilevato 11 nuovi tamponi positivi al Coronavirus, 10 provenienti dall’Area Vasta 1, provincia di Pesaro Urbino, e 1 dall’Area vasta 2, provincia di Ancona. Gli 11 campioni saranno inviati oggi all’Istituto superiore di sanità per la conferma. Sale a 35 il numero di campioni positivi nelle Marche, 33 a Pesaro Urbino e 2 nella provincia di Ancona. Sono invece 228 i casi in isolamento domiciliare, 7 i ricoveri in terapia intensiva e 9 i ricoveri in altri reparti. «Ringrazio tutti gli operatori sanitari e tutti coloro che anche in questo fine settimana hanno garantito presenza, assistenza e intervento h24 - parole di Ceriscioli - . Stiamo lavorando tutti insieme per fronteggiare l’emergenza e questo è un grande valore per la nostra regione». 
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