Le Marche provano i "pool test": esami a gruppi per fermare sul nascere i focolai Covid a scuola

Le Marche provano i "pool test": esami a gruppi per fermare sul nascere i focolai Covid a scuola
Le Marche provano i "pool test": esami a gruppi per fermare sul nascere i focolai Covid a scuola
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Aprile 2021, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 22:03

ANCONA - Le Marche partono prima, con Toscana capofila, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Veneto. Poi si passerà dalla sperimentazione all’applicazione pratica per fermare i focolai Covid che si possono alimentare all’interno delle aule scolastiche, soprattutto alle medie e alle superiori: il pool testing, che coinvolge appunto 5 regioni, si basa sull’utilizzo di procedure di screening a campione in ragazzi asintomatici e potrebbe essere particolarmente utile quando occorre stanare il virus in un ampi numero di persone. 

La procedura

Nella delibera della Regione che dà il via libera alla sperimentazione nelle Marche, è spiegata la procedura che verrà applicata e che si basa sul principio dei test aggregati. «Più campioni di più persone vengono miscelati insieme in modo da essere analizzati una sola volta - si legge nel documento -. Se il campione risulta negativo è possibile escludere tutta la popolazione sottoposta al test grazie a quell’unica analisi, mentre se il campione è positivo si procede ad approfondire la ricerca del soggetto positivo dividendo la popolazione in sottogruppi. Si tratta di una strategia che, se validata nell’ambito del Progetto, in futuro potrebbe essere utilizzata in ambito scolastico». 

Il metodo

I vantaggi di questa strategia di testing che si sviluppa sostanzialmente in due fasi, comporta per esempio il risparmio di reagenti e di risorse - nel caso in cui il campione analizzato fosse negativo al Covid - ma anche la riduzione del tempo richiesto per testare un elevato numero di campioni e la riduzione del costo complessivo del test.

Nello specifico la metodica verrà applicata negli studenti di età compresa fra i 13 ed i 19 anni che frequentano l’ultimo anno della scuola di I grado e l’intero ciclo scolastico della scuola superiore di II grado. « Questo permetterà di mettere a confronto l’applicazione della metodica di pool test in territori ad alta e bassa diffusione di infezione da SARS-CoV-2. L’individuazione di strategie di testing sostenibili e ripetibili nel tempo diviene elemento centrale - si legge nella delibera della giunta - per permettere di elaborare strategie di contenimento della pandemia negli ambienti scolasticii oltre ad orientare il decisore verso la possibile chiusura e apertura delle attività didattiche». Il progetto ha durata biennale e prevede, per le attività che dovranno essere svolte a livello regionale, i seguenti finanziamenti: 100mila euro per l’acquisizione materiale necessario all’esecuzione ed analisi dei tamponi effettuati nelle scuole, 45mila euro l’esecuzione in laboratorio delle analisi necessarie e 7mila euro di costi indiretti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA