Il pressing della Regione Marche: «L’Rt è ormai superato». Chiesto un numero minimo di tamponi per determinare l’incidenza dei casi

Il pressing della Regione Marche: «L’Rt è ormai superato». Chiesto un numero minimo di tamponi per determinare l’incidenza dei casi
di Maria Teresa Bianciardi
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Giovedì 13 Maggio 2021, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 08:33

ANCONA - Istituzione immediata di un tavolo tecnico e valutazione sulle proposte di modifica dei parametri di valutazione del rischio del contagio. Lo hanno chiesto le Regioni al Governo durante un confronto da remoto a cui ha preso parte, per le Marche, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.

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L’obiettivo è aggiornare il sistema di monitoraggio e controllo in linea con l’evoluzione della pandemia, garantendo ai territori la necessaria tutela da repentini declassamenti, dovuti a indicatori poco rilevanti in termini di impatto reale sul sistema sanitario, anche in vista della stagione turistica


Le modifiche
Come? Intanto diventa «prioritario superare l’attuale incidenza dell’Rt», hanno specificato le Regioni, stabilendo anche un numero minimo di tamponi da effettuare, proporzionato ai 4 livelli di rischio legati all’incidenza, che corrispondono ad altrettanti colori. In particolare: in zona rossa, che scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi.

In arancione, tra i 150 e i 249 casi, il minimo è 250. In gialla, tra i 50 e 149 casi, se ne effettuano almeno 150. In bianca, fino a 49 a casi, almeno 100. «Se non modifichiamo questi parametri - hanno spiegato durante la conferenza - e teniamo l’Rt, significa che in piena estate una regione che passa da 4 a 8 casi sintomatici va in rosso, così devastiamo il turismo. Se uno deve prenotare per venire in Italia, col rischio poi che una regione vada in rosso, tutti sceglieranno di andare in Spagna e Grecia». Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha manifestato apertura di fronte alle richieste avanzate dagli enti: «Il modello adottato in questi mesi ha funzionato e ci ha consentito di affrontare la seconda e terza ondata senza un lockdown generalizzato, ma con specifiche misure territoriali. Ora, nella nuova fase, caratterizzata dal forte avanzamento della campagna di vaccinazione e dai miglioramenti dovuto alle misure adottate, lavoriamo con l’Iss e con le Regioni per adeguare il modello immaginando una maggiore centralità di indicatori quali l’incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri». 


Il ricalcolo
Nel documento sul ricalcolo dei parametri per le valutazioni del rischio di contagio Covid, che le Regioni hanno consegnato al Governo, si sottolinea che «la valutazione di applicazione delle misure di sanità pubblica previste per l’area rossa vanno anche modulate su base sub regionale (e non quindi necessariamente per tutta la Regione) con conseguente ricalcolo dell’incidenza per tutta la Regione, o adeguando il mantenimento delle attività produttive e ricreative a misure di controllo di tipo straordinario». Infatti l’idea dei governatori è anche quella di ancorare definitivamente a questi indicatori le varie aperture (con il coprifuoco che rimarrebbe soltanto in area rossa), generando «automatismi per gli scenari che coinvolgono le attività sociali ed economiche». 


L’iter
Soglie che potranno essere riviste anche ogni mese, in relazione alle coperture vaccinali raggiunte e all’evoluzione dello scenario epidemiologico. Un testo condiviso dalle parti potrebbe essere chiuso proprio entro la fine di questa settimana e dovrà poi far parte di un eventuale decreto. Da una prima proiezione sui dati attuali, se i nuovi parametri fossero già in vigore, le regioni sarebbero quasi tutte in fascia gialla - tra cui le Marche -, nessuna in arancione e un paio in zona bianca.

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