Regionali e comunali, rinvio certo. Voli cancellati, soppressi 80 treni

Regionali e comunali, rinvio certo. Voli cancellati, soppressi 80 treni
Regionali e comunali, rinvio certo. Voli cancellati, soppressi 80 treni
4 Minuti di Lettura
Sabato 14 Marzo 2020, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:22

ANCONA -  Il rinvio delle elezioni regionali e comunali previste per primavera non è più solo un’ipotesi fondata, ma diventa quasi una certezza, benché Palazzo Chigi tiri il freno a mano. Ieri in tarda mattinata è iniziata a circolare una bozza – ancora provvisoria e passibile di modifiche – di “decreto Coronavirus” in cui si legge che, «gli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario il cui mandato scade entro il 31 luglio 2020, durano in carica 5 anni e 3 mesi», come riportato dalle agenzie. Il documento, basato sulle proposte arrivate nella serata di giovedì dai vari ministeri, interviene dunque sulla tornata che riguarda, oltre alle Marche, Veneto, Liguria, Toscana, Campania e Puglia e, di fatto, farebbe slittare la chiamata alle urne a fine ottobre - massimo metà novembre. 

LEGGI ANCHE:

Coronavirus, bollettino di guerra nelle Marche: morte 9 persone in un giorno. Il totale sale a 36/ La mappa del contagio in tempo reale


Nella bozza si fa riferimento anche ai Comuni, stabilendo che, «limitatamente all’anno 2020, le elezioni dei consigli comunali, previste per il turno annuale ordinario, si tengono in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020». La giornata di ieri, giocata sul filo delle agenzie e delle indiscrezioni sul tema, registra anche la frenata di Palazzo Chigi, che in una nota precisa: «nessuna decisione è stata presa, qualsiasi scelta sarà assunta solo dopo aver consultato le forze di maggioranza ed opposizione, nonché coinvolgendo le stesse Regioni». 

 

Niente di ufficiale, dunque, ma la bozza c’è, benché passibile di modifiche, e l’uscita del decreto ufficiale è prevista nelle prossime ore. Ciò significa che, a livello nazionale, si sta facendo più di una semplice riflessione sulla necessità di rinviare le elezioni: che non si svolgeranno a fine maggio, come inizialmente previsto, appare ormai scontato ma, data l’incertezza sui tempi dell’emergenza Covid-19, anche le date estive potrebbero essere a rischio. Se alla fine il governo decidesse davvero di ricalendarizzare la tornata in autunno, le attuali giunte saranno operative fino ad allora. Lo stravolgimento della road map elettorale causato da un’emergenza sanitaria senza precedenti nella storia recente, potrebbe ridisegnare anche i contorni delle candidature della corsa marchigiane: ancora traballanti e non ratificati dai rispettivi schieramenti, i nomi di Francesco Acquaroli per il centrodestra e quello di Maurizio Mangialardi per il centrosinistra, non sembrano affatto incisi sulla pietra.

Certo è invece il candidato governatore del Movimento 5 stelle, che con le consultazioni online sulla piattaforma Rousseau ha scelto il consigliere comunale di Tolentino, Gian Mario Mercorelli. In pista c’è anche il prof Roberto Mancini per la sinistra, ma la situazione è troppo fluida per capire se le carte in tavola resteranno le stesse anche dopo lo tsunami Covid. Allo stand by della politica fa da contraltare quello delle infrastrutture, con forti riduzioni del traffico su gomma e su ferro (razionalizzati i servizi ferroviari da ieri, con un’ottantina di collegamenti soppressi), ed il blocco totale di quello aereo, cargo escluso. 

Ultima in ordine di tempo, l’ordinanza 8 firmata ieri dal governatore Ceriscioli per la programmazione dei servizi di Trasposto pubblico locale nel corso dell’emergenza Coronavirus, fornendo l’indicazione ai gestori di elaborare e trasmettere alla Regione un programma di esercizio che, a partire da oggi, preveda: il mantenimento dei servizi minimi essenziali e utili a soddisfare le esigenze di mobilità delle persone autorizzate agli spostamenti per ragioni di lavoro, salute o necessità inderogabile.

Tra i servizi minimi essenziali si ricomprendono quelli per raggiungere le strutture sanitarie, i servizi pubblici e istituzionali essenziali attivi, le strutture di vendita di generi alimentari e di prima necessità, le attività produttive operanti, i nodi di scambio del trasporto regionale. Sui mezzi che resteranno in circolazione saranno richiesti controlli da parte delle forze di pubblica sicurezza per la verifica delle certificazioni che richiedono lo spostamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA