Piano antivirus da 400 posti letto ma è già allo studio la fase tre: ecco tutte le misure organizzative

Piano antivirus da 400 posti letto ma è già allo studio la fase tre: ecco tutte le misure organizzative
di Andrea Taffi
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Lunedì 9 Marzo 2020, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 12:58

ANCONA  - Si fa presto a dire Covid Hospital o polo per contagiati. L’assetto di emergenza antiCoronavirus che plana questa mattina sul tavolo della giunta della Regione Marche, se possibile, è molto di più: la riorganizzazione sanitaria che Ceriscioli e i manager sanitari hanno varato ufficiosamente sabato scorso cuba oltre 400 posti (tra vecchi e nuovi dedicati) divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze e post critici. Dopo tutte le riconversioni dei reparti si entra ufficialmente nella fase-due del Coronavirus nelle Marche.

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Uno sforzo immenso e temporaneo «che il sistema regionale ha attrezzato - sottolinea il governatore - per dare una risposta all’avanzata del virus e che invita tutti a essere solidali». Il tetris a cui ha lavorato la task force sanitaria composta dai quattro direttori generali (Caporossi, Capalbo, Storti e Genga) e dalla manager del servizio Salute della Regione, Di Furia contempla l’intreccio di quattro piani di assistenza su un ventaglio di 11 strutture: alcune riadibite interamente a polo-Covid, altre che hanno riorganizzato delle sezioni, altre ancora che hanno allargato le disponibilità di posti letto ristrutturando reparti aggiuntivi. «Iniziamo dalla logica di questa riconfigurazione temporanea - documenta la manager regionale Di Furia - stiamo dando priorità agli aspetti dell’urgenza con un atteggiamento in progress. I cittadini devono sapere che l’intervento programmato ma non urgente sarà differito mentre vengono garantiti tutti i livelli di urgenza extra Coronavirus. Restano le visite urgenti (a tre giorni) e brevi (a 10 giorni). Il resto viene rimodulato e garantisce il recupero di spazi e personale. Confidiamo nel senso di responsabilità e di solidarietà dei cittadini». 

 


Mentre Ancona e soprattutto Marche Nord hanno stravolto tutto l’assetto interno (solo Torrette avrà 100 posti complessivi e una palazzina dedicata; tra Pesaro e Fano ci sono già qualcosa come 43 posti tra rianimazione e semintensiva), i tre Covid hospital completamente dedicati saranno Camerino, Fossombrone e Chiaravalle. Camerino che ha già visto il trasferimento di tutti pazienti, sarà il vertice sanitario della parte sud potendo garantire 26 posti tra terapia intensiva e semiintensiva. Fossombrone e Chiaravalle che in questo momento sono divisi tra hospice, residenza sanitaria assistita e cure intermedie vivranno nel raggio di una settimana una trasformazione che riserverà 75 posti per i post critici. «I post critici - spiega Di Furia - sono quelli che hanno superato la fase acuta e in questi poli potranno continuare ad essere curati insieme ad altri contagiati senza gravare sulle strutture primarie».

La riorganizzazione è in corso, i numeri sono sul tavolo insieme ai protocolli da approvare oggi. Che si trovi in degenza o terapia intensiva l’assistenza al paziente avrà percorsi codificati. Saranno differenziati i percorsi interni di trasferimento nelle strutture ospedaliere per garantire il massimo livello di sicurezza e tutelare anche medici e infermieri, la risorsa chiave erosa dagli isolamenti. «Il principio - conclude il presidente Ceriscioli - è sempre lo stesso. Farci trovare pronti prendendo spunto da quello che è successo al Nord. Studiamo e ci applichiamo, consapevoli che la battaglia è durissima». Nè Ceriscioli nè Di Furia lo ammettono ma gli esperti si aspettano che il virus scenderà presto anche a sud.

E per questo da oggi la task force inizierà a studiare la fase tre. Con la speranza di doverci mettere mano il più tardi possibile.

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