Mille ricoverati in una settimana: i reparti degli ospedali delle Marche sotto l'assedio del Covid

Mille ricoverati in una settimana: i reparti degli ospedali delle Marche sotto l'assedio del Covid
Mille ricoverati in una settimana: i reparti degli ospedali delle Marche sotto l'assedio del Covid
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 25 Marzo 2021, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 18:00

ANCONA - Mille nuovi accessi di pazienti Covid nelle ultime due settimane, con una media di oltre 70 malati che ogni giorno entrano nei reparti degli ospedali marchigiani per patologie respiratorie legate all’infezione da Sars-Cov-2. E 11 accessi quotidiani in media nelle terapie intensive.

Per dare l’idea della torsione a cui è ancora sottoposta la sanità marchigiana per l’emergenza da Coronavirus basta osservare l’andamento di un dato che non figura nei bollettini del Servizio Sanità della Regione Marche, ma si ottiene dal saldo di tre voci: i posti letto che si liberano per dimissioni (ieri 41), quelli non più occupati purtroppo per il decesso dei pazienti ricoverati (11 nel report di martedì), e il saldo rispetto al giorno prima, ieri +14 (+10 solo in terapia intensiva).

La crescita contina

Così in due settimane il totale dei pazienti ricoverati per Covid negli ospedali marchigiani è aumentato di 200.

A mezzogiorno di ieri erano 959 e ormai occupano sei posti letto su 10 disponibili sia in area medica (803 su 1.360, il 59%), sia in terapia intensiva (156 pazienti su 250, il 62%, record tra le regioni italiane). Siamo ben oltre le soglie critiche (30% in terapia intensiva e 40% in area medica) fissate dal ministero della Salute nel monitoraggio delle Regioni per far scattare l’allarme per la tenuta dei sistemi sanitari.

Rsa e pronto soccorso

E ai 959 pazienti contabilizzati nei bollettini della Regione alla voce “ricoveri” se ne aggiungono altri 243 ospitati nelle Rsa territoriali e 119 assistiti nei pronto soccorso della Regione in attesa di un reparto che possa accoglierli. In tutto siamo a 1.321 malati di Covid assistiti nelle strutture sanitarie marchigiane. Ben oltre il picco (1.168 ricoveri) raggiunto a fine marzo 2020, al culmine della prima ondata, quando i bollettini della Regione non scorporavano dai ricoveri i pazienti delle Rsa e nei pronto soccorso. 
Il ritmo degli accessi agli ospedali nelle ultime due settimane è salito a livelli difficilmente sostenibili. Del resto basta un colpo d’occhio, nelle file di ambulanze davanti ai pronto soccorso, per intuire quello che poi confermano i numeri: nei primi dieci giorni di marzo gli accessi giornalieri alle Covidertie erano stati in media 60 al giorno, nelle ultime due settimane si è saliti a 71 e ogni giorno entrano nelle terapie intensive in media 11 malati con polmoniti gravi che hanno bisogno di assistenza respiratoria continua.
Nonostante il ritmo vorticoso delle dimissioni (627 nelle ultime due settimane, quasi 45 al giorno) e ben 167 posti letto che si sono purtroppo liberati a seguito del decesso di pazienti ospedalizzati, il totale dei ricoveri continua a montare come un’onda che le strutture sanitarie cercano di arginare destinando più posti ai reparti Covid: Torrette ieri aveva in cura 138 pazienti infetti (di cui 38 in terapia intensiva e 21 in subintensiva) e altri 19 erano al pronto soccorso. Il Carlo Urbani di Jesi è da giorni oltre quota 100 pazienti Covid, tanto che Senigallia per assorbire il surplus ha dovuto aprire un terzo reparto Covid. Marche Nord di Pesaro ha potenziato le terapie intensive, fino a ospitare 41 malati da rianimazione. Camerino ha dovuto riconvertire il secondo piano, il Covid Center di Civitanova ieri aveva 28 pazienti in terapia intensiva e 28 in semi-intensiva. Un argine messo sempre più sotto pressione.

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