Fiera Hospital, la lista dei costi: cinque milioni da Banca d’Italia

Fiera Hospital: prezzi alla mano, una spesa totale di 14 milioni
Fiera Hospital: prezzi alla mano, una spesa totale di 14 milioni
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Giovedì 16 Aprile 2020, 17:18

ANCONA - Sette milioni per muri e impianti di layout, altri sette per le attrezzature tecniche ma, alla fine, al netto di riallocazioni e noleggi ne basteranno appena quattro e mezzo. Più altri tre dalle donazioni con le forniture dirette dei benefattori dalla cordata marchigiana. Ecco la lista dei costi per il Fiera Covid Hospital di Civitanova: è in un documento della Regione di 17 pagine che il Corriere Adriatico ha potuto visionare in cui c’è il piano di fattibilità economica della struttura temporanea

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Il totale gira intorno ai 14 milioni «ma siamo nella peggiore delle ipotesi cioè, tecnicamente, al prezzo di listino - spiega con preghiera di chiarezza il presidente della Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta Solaro del Borgo - sono sicuro che spenderemo meno. Le aziende contattate ci offrono materiali o lavori al prezzo di costo, oppure ce li scontano, insomma ci vengono incontro». Il dettaglio, allora: gli allestimenti dei layout e degli impianti (trattamento e purificazione d’aria, in entrata e uscita, antincendio, dotazioni di sicurezza, ecc. ) costano 6,9 milioni di euro compresi di Iva e di un ribasso del 10 per cento. 

Seguono le attrezzature medico sanitarie. Listini alla mano un posto, dei 42 previsti, di terapia intensiva costa 55mila euro (letto, ventilatore, monitor, pompe a siringhe, parametriche ed enterali più rack). Un letto, dei 42 previsti, di terapia sub intensiva è intorno ai 29mila euro. Totale per gli 84 posti letto: 3,5 milioni di euro. Le attrezzature in comune di tutta l’area ammontano invece a un milione di euro (i costi maggiori per ecotomografo, emogasanalizzatore, monitor defibrillatore, macchina per ultra/emofiltrazione).

Trattandosi di un ospedale ci saranno nei rimanenti spazi, «area diagnostica TAC (250mila euro), sala operatoria per piccoli interventi dotata di preparazione, area triage, pazienti, uffici, disinfezione ambulanze, depositi vari, cella frigo per le salme ed infine gli spogliatoi per il personale» annota l’architetto Nardo Goffi, manager della Regione nella relazione finale. Il totale delle attrezzature che Fondazione Cisom acquisterà è di 7,4 milioni che al netto di riallocazioni e noleggi scenderà a 4,6 milioni. Questo, ripetiamo, listino alla mano. Infine, la terza lista è dedicata alle attrezzature direttamente acquistabili dai benefattori marchigiani, quelli che non hanno versato sull’Iban di Fondazione Cisom: costo, 3 milioni di euro. Queste forniture hanno voci adiacenti a quelle del blocco precedente ma si tratta di forniture generiche più facilmente reperibili. Totale dei totali: sette più 4,6 più 3 uguale 14,6. E i tempi? Nessuno si sbilancia: pare tre settimane. 

Solaro del Borgo comunque è convinto che per i costi «si possa rimanere nel perimetro dei 12 milioni inizialmente dichiarati». E, sempre in tema di conti, ieri ci sono state altre due novità. La prima è positiva: la Regione registra una donazione di cinque milioni di euro da parte della Banca d’Italia che fa salire il conto pro Civitanova di Fondazione Cisom a 7,6 milioni di euro. La seconda, invece, non è buona: Paolo Tanoni, il consulente finanziario e consigliere di amministrazione di Ariston Thermo da ieri si è definitivamente sfilato dal ruolo di coordinatore dei benefattori marchigiani. Con un’altra lettera al vetriolo inviata ai referenti imprenditoriali e alla Regione dopo quella inviata tre settimane fa. «Ho ricevuto solo ieri sera il materiale e anche il tempo ha il suo valore in questa storia. Ma, il tempo decorso e il cambiamento di prospettiva, mi sembra abbiano tolto quel tasso iniziale di risposta immediata e collettiva che un tempo avrebbe potuto avere». 

Tanoni si sfila con distacco: «Mi dicono anche che esiste la possibilità di acquisti diretti delle attrezzature specificate negli allegati.

Credo con questo di non aver assolto al compito iniziale ma a quello residuo di tenervi informati». Tanoni, come dice in greco prova a sospendere il giudizio sull’opera ma poi lancia un paio di frecciate alla Regione: «La allocazione ottimale delle risorse, da sempre necessaria, diviene indispensabile nelle emergenze ed oggi, come non mai, essendo in gioco la salute di tutti e la stessa sopravvivenza dell’equilibrio della nostra nazione, più di ogni altra minacciata dagli eventi, sprecare anche un solo euro diviene delitto, tacere concorso». E i donatori che avevano messo in fila oltre 6 milioni di euro? In ordine sparso: chi vuole compra direttamente dal terzo blocco , quello da 3 milioni di euro. 

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