Più contagi Covid, ricoveri su. Marche oggi in giallo ma già in zona a rischio. Ecco cosa può succedere con i nuovi parametri del governo

Più contagi Covid, ricoveri su. Marche oggi in giallo ma già in zona a rischio. Ecco cosa può succedere con i nuovi parametri del governo
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 11 Gennaio 2021, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 09:43

ANCONA - Se davvero, dopo aver atteso per mesi il responso dell’indice Rt, il nuovo totem delle regioni a colori sarà quota 250 nuovi positivi a settimana per ogni 100mila abitanti, le Marche ballano già adesso sull’orlo del cratere fumante. Perché la settimana che si è chiusa ieri - a cui saranno aggiornati i dati del prossimo report della Cabina di Regia atteso per venerdì - aggiunge alla contabilità dell’epidemia 3.841 nuovi casi, almeno sommando i report giornalieri del Servizio salute della Regione: ieri altri 687 nuovi positivi, il 32,2% delle persone testate con tampone molecolare, che porta il totale dei contagiati nelle Marche a 46.815 dall’inizio dell’epidemia.

 
La zona critica
Con gli oltre 3.800 casi dell’ultima settimane, le Marche entrerebbero nella zona critica. Fatto il rapporto con la popolazione marchigiana (1.525.271 abitanti) verrebbe un’incidenza di 251,8 ogni 100mila, oltre il limite che dovrebbe essere stabilito dal prossimo Dpcm, atteso a giorni, chiamato a regolare i colori delle regioni a partire da venerdì prossimo. Presto però, proprio oggi che le Marche tornano in zona gialla, tirare conclusioni su un futuro aggravamento delle misure restrittive. Anzitutto perché nel monitoraggio di ministero della Salute e Istituto Superiore della Sanità i nuovi casi settimanali vengono calcolati in base alla data di referto-diagnosi e potrebbero essere sfalsati rispetto a quelli dei bollettini giornalieri. Poi perché i nuovi criteri di valutazione non sono stati ancora inseriti in un decreto e potrebbero esserci dei correttivi. Nel confronto continuo tra ministero e Regioni c’è chi ha fatto notare che un automatismo del genere, che farebbe scattare la zona rossa oltre una determinata soglia di casi, potrebbe indurre a frenare con i tamponi, mentre soprattutto in questa fase serve incrementare la diagnostica e il tracciamento per contenere l’avanzata dell’epidemia.


Quadro peggiorato
Si vedrà nei prossimi giorni, ma di sicuro nell’ultima settimana il quadro dell’epidemia nelle Marche è peggiorato. Se nell’ultimo report relativo alla settimana 28 dicembre-3 gennaio (quello che con un Rt sotto a 1 ha garantito alle Marche la permanenza in zona gialla) i ricoveri per Covid in terapia intensiva, 67, erano entro la soglia critica del 30% della disponibilità totale dei posti letto, adesso quel limite è stato superato, con i 73 pazienti in rianimazione alla data di ieri (+2 rispetto a sabato). Aumentati anche i pazienti in area medica, saliti in sette giorni da 479 a 541.
Già nel precedente report le Marche, con una saturazione del 42% dei posti letto non intensivi, erano oltre la soglia d’allerta. Abbastanza scontato dunque che con questo sovraccarico ospedaliero la classificazione di rischio attribuita alle Marche, che già una venerdì scorso era “alta”, non possa migliorare e tutto dipenderà dunque dall’indice Rt e dal nuovo parametro dell’’incidenza dei casi per 100mila abianti, che misura la “densità” dell’epidemia in un determinato territorio. 
Intanto il Coronavirus continua a mietere vittime anche nelle Marche.

Ieri altri 13 decessi (dieci donne e tre uomini, tutti con patologie pregresse) registrati nei bollettini del Servizio Salute. La più giovane una fanese di 57 anni, la più anziano una quasi centenaria di Colmurano, in provincia di Macerata. Il totale delle vittime marchigiane sale così a 1.711. 

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