In troppi sull’autobus o senza mascherine? L’autista non fa salire

In troppi sull’autobus o senza mascherine? L’autista non fa salire
In troppi sull’autobus o senza mascherine? L’autista non fa salire
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 18:23

ANCONA  - Una volta c’era solo il cartello “vietato parlare al conducente”. Ora, ai tempi del Covid-19, la postazione di guida nei mezzi del trasporto pubblico locale deve essere praticamente blindata, con installazione di protezione “anti-fiato”, divieto di stazionamento nel raggio di un metro e utilizzo di catenelle o nastro di segnalazione per interdire la zona nei bus a tre porte. Tutti a bordo devono indossare le mascherine e all’autista è permesso sospendere la corsa nel caso di mancato rispetto di questa disposizione. 

Il decalogo del giusto utilizzo dei mezzi pubblici viene messo nero su bianco nell’ordinanza 29 firmata ieri dal governatore Luca Ceriscioli, che stabilisce una serie di misure per evitare forme di assembramento ora che, con la fase 2 ormai avviata e diverse attività operative, più persone avranno bisogno di utilizzare autobus e treni. Durante il periodo di lockdown, l’offerta di servizi si era assestata su una media del 45% per i servizi urbani e del 40% per quelli extraurbani. «In seguito alle evidenze sulla domanda di mobilità registrata nell’ultima settimana», si legge nel documento che entrerà in vigore da domani, è previsto «il ripristino dei servizi a valori nell’ordine di 60-70%». 


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Un primo passo verso il ritorno alla normalità, ma con tutti i dovuti accorgimenti anti-contagio. Innanzitutto, in caso di raggiungimento del numero massimo di passeggeri a bordo degli autobus, l’autista è autorizzato a rifiutare l’accesso di altri utenti: dovrà subito informare il proprio ufficio movimento affinché provveda con un servizio di rinforzo, indicando inoltre all’utente le motivazioni del diniego. In più, al fine di rispondere tempestivamente ad eventuali picchi di domanda, possono essere utilizzati gli autobus immatricolati da noleggio con conducente quali scorte di rinforzo per i servizi di linea. Per i passeggeri, così come per i conducenti, l’utilizzo della mascherina è obbligatorio e va indossata preventivamente anche in stazioni, banchine e fermate, oltre che a bordo dei mezzi. «È autorizzata la sospensione della corsa o la sosta alla prima fermata utile in caso di inosservanza di queste disposizioni», viene specificato nell’ordinanza. Gli addetti di terra e gli eventuali aggiunti di bordo, oltre alla mascherina, devono indossare anche i guanti. 

Il controllore svolgerà la sua attività in modalità ridotta ed è sospesa la vendita di biglietti a bordo, incentivando l’uso di quelli elettronici. Salita e discesa avverranno con flussi separati e per ogni mezzo è previsto un accorgimento ad hoc. Nei minibus a porta singola, ad esempio, vanno previsti tempi idonei di attesa al fine di evitare il contatto tra chi scende e chi sale, mentre negli autobus con due porte, nel caso non ci fosse la protezione anti-fiato del posto di guida, è possibile il non utilizzo della porta anteriore, adottando flussi separati prima in discesa e poi in salita dalla porta posteriore. I gestori devono comunque provvedere a far installare la protezione in plexiglas a tutela dell’autista entro 60 giorni dall’ordinanza, che entra in vigore dalla mezzanotte di oggi. Nei bus a tre porte, quella anteriore non viene utilizzata ed il posto di guida viene limitato con una catenella o un nastro di segnalazione bianco rosso posizionati dietro la prima fila di sedili. In ogni caso, è vietato lo stazionamento nell’area del conducente per qualsiasi motivo. È consentito il trasporto di monopattini, bici pieghevoli ed altri mezzi di mobilità elettrica a due ruote, dando comunque priorità ai mezzi per l’utenza disabile. L’igienizzazione e la disinfezione dei mezzi deve avvenire su base quotidiana, mentre la sanificazione sarà periodica. 

Per ridurre i picchi di utenza, l’ordinanza dispone infine l’adozione da parte delle aziende, delle organizzazioni e delle amministrazioni, anche attraverso la figura del mobility manager, di modalità organizzative quali l’articolazione del lavoro con orari differenziati, il prolungamento o la rimodulazione delle aperture degli uffici e dei servizi al pubblico, anche in termini di maggiore flessibilità giornaliera e settimanale.

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