Indennità per i sanitari, l’accordo è a un passo: «I 20 milioni da giugno»

Indennità per i sanitari, l’accordo è a un passo: «I 20 milioni da giugno»
Indennità per i sanitari, l’accordo è a un passo: «I 20 milioni da giugno»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 08:20

ANCONA  - Un primo passo avanti, ma sulla trattativa per i compensi al personale sanitario impegnato nell’emergenza Coronavirus - per un totale di 20 milioni – non si è ancora arrivati ai titoli di coda. Ieri, sindacati e Servizio sanitario regionale hanno raggiunto una preintesa su una parte dell’accordo, che permetterà il riconoscimento, già dai primi di giugno, dell’indennità malattie infettive per chi ha lavorato nei reparti di terapia intensiva e sub-intensiva, e del tempo di vestizione (circa 40 minuti per indossare e togliere le protezioni anti-Covid). 

Per domani pomeriggio è previsto un ulteriore incontro e l’obiettivo è siglare questa parte dell’accordo entro venerdì, in modo tale che una porzione delle premialità possa arrivare ai destinatari già dall’inizio del prossimo mese. «È un risultato importante – il commento del governatore Luca Ceriscioli che noi giorni scorsi era stato protagonista di un acceso botta e risposta con i sindacati proprio per la rapida firma degli accordi –. L’auspicio resta quello, già espresso, di chiudere nel minore tempo possibile e, quindi, di distribuire finalmente tutte le risorse messe a disposizione». 

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La pre-intesa di ieri – che dovrà essere ratificata dalla giunta nei prossimi giorni – prevede anche tre fasce differenziate, cui spetteranno premialità diverse a seconda del grado di coinvolgimento nell’emergenza: si va dal personale impegnato in aree Covid, a quello impegnato in supporto diretto e interazione con le aree Covid (ad esempio, il tecnico radiologo), fino al personale impegnato in altri servizi ai fini dell’emergenza Covid (come chi ha dovuto occuparsi dell’approvvigionamento).

Meno entusiasti di Ceriscioli nel descrivere l’incontro di ieri, i sindacati riconoscono il passo avanti nella trattativa, ma ricordano che «resta ancora da definire la parte legata al premio di produttività», fa notare Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl. «È stata solo sbloccata una parte dell’accordo per far in modo che ci sia almeno un primo, parziale, riconoscimento per il comparto sanitario». La questione ancora in ballo è piuttosto tecnica: dei 20 milioni dell’accordo, 6,4 milioni sono per i premi, 11 per le prestazioni aggiuntive, 2 per il comparto medico e 870mila per il 118. 

«Il decreto Cura Italia – spiega Matteo Pintucci segretario regionale Fp Cgil – stabiliva che alle Marche spettavano 6,4 milioni per le premialità per chi ha combattuto il Covid in prima linea. Il decreto Rilancio ha invece previsto che le Regioni possano raddoppiare questa cifra (che è fuori dai tetti di spesa) con risorse proprie. Chiediamo, dunque, che si definisca in 12,8 milioni la parte per le premialità, ed in 4,6 quella per le prestazioni aggiuntive, perché questi ultimi compensi sono dovuti, non rappresenterebbero un premio per quanto di straordinario fatto durante l’emergenza».

Un travaso di risorse, insomma, su cui ancora la trattativa è in corso.

La cifra media individuata per i riconoscimenti economici a medici, infermieri, oss, tecnici ed amministrativi è di mille euro, che però potrebbe variare molto a seconda dell’attività svolta negli ultimi mesi. Tra comparto e dirigenza medica, il sistema sanitario marchigiano conta 20.700 operatori, di cui 14mila all’Asur, 3600 a Torrette, 2100 a Marche Nord e 970 all’Inrca, e non è ancora stato stabilito a quanti di questa platea verranno erogate le premialità.

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