Caffè d’asporto, c’è il via libera di Ceriscioli: ora non serve abbinarlo al cibo

Caffè d’asporto, c’è il via libera di Ceriscioli: ora non serve abbinarlo al cibo
Caffè d’asporto, c’è il via libera di Ceriscioli: ora non serve abbinarlo al cibo
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Domenica 10 Maggio 2020, 06:20

Annunciato dal governatore Luca Ceriscioli dopo che per giorni commercianti e potenziali clienti s’erano lambiccati il cervello (sì può? non si può?), arriva il decreto destinato a sciogliere il rebus del caffè d’asporto, uno dei più astrusi enigmi proposti dalla stratificazione di norme, ordinanze e decreti esplicativi in tema di misure anti-contagio. Ieri il presidente della Regione Marche ha stabilito con un decreto che a far data da subito «è consentita la vendita anche di sole bevande da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, delle attività agrituristiche, e da parte delle attività artigianali quali a titolo esemplificativo: rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato o interdetto l’accesso».

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Ma se il decreto di Ceriscioli spazza via ogni dubbio interpretativo (in una precedente ordinanza si stabiliva che le bevande d’asporto erano ammesse solo se abbinate al cibo) lo stesso non scioglie alcune incongruenze che rischiano di alimentare situazioni quasi grottesche. La vendita per asporto delle bevande, come dei cibi, sarà infatti «effettuata esclusivamente - precisa il decreto 148 - previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce e nel rispetto delle misure di contenimento del contagio». Se la bevanda è un caffè espresso, la probabilità che tra ordinazione da remoto e asporto la bevanda si raffreddi è elevatissima. In ogni caso il decreto, che consente anche l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo, precisa che «resta vietata ogni forma di consumo sul posto». Ancora attese, prima di sorbirsi un caffè.

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