#iorestoacasa, balconiera in stile Mojito con le erbe aromatiche

#iorestoacasa, balconiera in stile Mojito con le erbe aromatiche
#iorestoacasa, balconiera in stile Mojito con le erbe aromatiche
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 11 Aprile 2020, 16:50

Perché non regalarsi gioia e serenità con un balcone o un terrazzo fiorito dedicandoci tempo e osando in originalità? Basta giocare con i vasi e creare composizioni divertenti e al tempo stesso utili. Interessante avere a portata di mano una balconiera speciale “mojito” oltre alla tradizionale aromatica, o crearsi un orto bio con mini ortaggi od ancora un angolo romantico. Vasi da agganciare al soffitto, da ancorare ad una griglia di legno, da poggiare su una vecchia scala, da disporre per ospitare piante altissime a tutela della privacy. In ogni caso, tutto parte dal vaso. L’estetica e il design contano ma conta più di tutto la praticità. Questione di grandezza: se il vaso è troppo grande, rimane difficile da spostare; troppo piccolo, esige più innaffiature perché la terra si asciuga velocemente. Pertanto tenere in mente, la regola dei 25 cm. È la profondità che consente alle radici di svilupparsi abbastanza bene. Quindi attenzione ad acquistare le balconiere solo pensando alle lunghezze.



Poi ci sono i materiali. Plastica, resina, terracotta, legno. Qui, occhio alla funzionalità. Quelli in plastica sono leggeri, solidi, durano a lungo, non costano molto, sono impermeabili e conservano meglio l’umidità del terriccio. Però non fanno circolare l’aria nel terreno e, se sono scuri, si scaldano con il rischio di stressare le radici. Poi, se hanno uno strano odore, verificare se hanno il marchio CE. Le piante non meritano di patire per i materiali tossici. Un problema che non si pone con i vasi in terracotta. Porosi, lasciano respirare la terra ma impongono annaffiature più frequenti, pesanti, sono più stabili se c’è vento ma si macchiano. Con i contenitori in legno, ci sono diversi vantaggi. Fanno circolare l’aria, lasciano filtrare l’acqua, non si scaldano ma si deteriorano facilmente. Salvo se rivestiti all’interno di zinco ma allora si perdono i vantaggi dell’interscambio aria/acqua. Comunque i vasi sono un settore dove la fantasia non ha limite: barattoli, cassette della frutta foderate di plastica, cestini di vimini, scarponi, stivali di gomma, teiere, grosse tazze, vecchie pentole. Basta valutare se il materiale assorbe o no il calore e vigilare affinché ci siano sempre fori (magari più di uno) per fare uscire l’acqua. Perché fondamentale è il drenaggio. Deve impedire il ristagno d’acqua ma non favorire la fuoriuscita del terriccio. È sufficiente, prima di mettere la terra, coprire il foro con un pezzo di coccio, un sasso piatto, una conchiglia. Il tocco da professionista: uno strato di argilla espansa. Infine il sottovaso. Deve essere più grande così è più facile con una spugna togliere l’acqua: attira le zanzare. Spesso conviene mettere degli spessori, esistono anche di ceramica, per staccare del tutto il vaso da terra e far circolare l’aria sotto.

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