«Sanifico 15 volte sala pesi e spogliatoi. Mascherina per i corsi? Spero di no, temo di sì»

Fitness ancora tante situazioni da chiarire
Fitness ancora tante situazioni da chiarire
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Venerdì 10 Aprile 2020, 08:30

Il fitness che sarà non rivedrà la luce a maggio. Se va bene, a giugno. Ma il vero dilemma, per tutti, sono i mesi al buio: quelli cioè in cui non avranno entrate fresche per gli slittamenti degli abbonamenti già pagati e le bollette vive o gli stipendi degli istruttori da pagare. «Lì bisognerà avere supporto concreto dal governo - dice Sergio Torquati dello Yuki Club di Ascoli - Mi annunciano tre mesi di chiusura ma da quando? Dalla riapertura generale di maggio? Ripartire a settembre è un’impresa, ragazzi. E io ho il vantaggio di essere proprietario dei locali».

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Il mood è questo, i titolari dei centri fitness si stanno riorganizzando. Davide Tucci ha in mano 2300 clienti alla Conero Wellness di Ancona. «Intanto voglio che i miei clienti non si annoino. E a giorni partirà un palinsesto live completo per tutto il giorno. Il cliente a casa si allena con i nostri istruttori». E poi? «Se prima si entrava con l’impronta digitale, ora ci sarà il Qr code. Le regole le prendiamo dai centri fitness asiatici. Misurazione della temperatura all’ingresso, sanificazioni periodiche ogni tot ore negli ambienti, di continuo quella dell’aerazione con l’ozono e una a fine giornata a palestra chiusa. Più distanziamenti negli spogliatoi e nelle sale pesi, lo spazio non ci manca. Daremo l’opportunità ai clienti di continuare a seguirci da casa finché non si sentano pienamente sicuri in palestra. Calcolo 12 mesi per tornare a pieno regime. Ho tutti i preventivi sul tavolo e i protocolli di igienizzazione da allestire». 

Quello di cui parla Tucci è un cambio radicale di modello di business. Federica Baioni, 900 clienti alle Officine in movimento di Pesaro parla allineata. È una di quelle che le lezioni online le ha allestite all’istante: «Si farà una grande fatica a riaprire. Il problema è psicologico. Già dalla chiusura delle scuole, il 26 febbraio, la frequenza era crollata. E a settembre quando riapriremo che clienti ritroveremo? Se fai il club con lezioni personali è semplice ma se hai attività di massa hai voglia a fare ingressi contingentati e lezioni con posti prenotati. Non credo al fitness digitalizzato: chi viene in palestra cerca contatto ed empatia». La ricerca dell’uovo di Colombo è in corso. Alessandro Angeli della Miami di Fano la fa più semplice: «Dovremo rivedere la nostra vita, figuriamoci se non si potrà rivedere l’accesso alla palestra in orari meno affollati. La mascherina per i corsi? Spero di no, temo di sì: la gestione del sudore è complicata. Noi prevederemo guanti e asciugamani obbligatori per la sala pesi. Evidente la riduzione degli accessi». Interviene ancora Torquati: «Sì, ridurre gli accessi ci sta ma faccio un esempio: io ho sale larghe per i corsi liberi e posso ospitarne parecchi. Ma poi come la mettiamo con gli spogliatoi con chi viene dalla sala pesi? Quanto tempo ci vuole per fare la doccia?». 

Nel dubbio anche Claudio De Carlonis, titolare della Star Fit di Porto Sant’Elpidio, ha avviato Forever Fitness, programma di mantenimento online: «Dobbiamo sbloccare la psiche della gente, anzirutto.

E per questo noi realizziamo corsi basici con consigli del fisioterapista e del dietologo. Il dopo? Io un’idea ce l’ho: d’estate sposto la palestra all’aperto. Ho parlato con il titolare del camping Holiday: intanto andiamo lì a fare fitness. Poi ci daremo regole stringenti: sinceramente lavorare senza la mascherina mi pare impossibile. Sulle sanificazioni io ero già un integralista: avevo previsto 5 sanificazioni giornaliere. Se necessario ne faccio anche 15».

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