Feste con il coronavirus, isolati nei Covid hotel: pochi metri quadrati e abbracci in videochiamata

Feste con il coronavirus, isolati nei Covid hotel: pochi metri quadrati e abbracci in videochiamata
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 6 Dicembre 2020, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 09:26

ANCONA - C’è solitudine e solitudine in questo Natale sottotono condizionato dai contagi del Coronavirus. C’è il dramma degli anziani soli e non autosufficienti, isolati per effetto del Dpcm che chiude i confini di Regioni e Comuni proprio nei giorni più intensi delle festività ma lasciando aperto uno spiraglio per eventuali deroghe ancora non ben chiarite dal governo. E poi ci sono i forzati delle camere d’albergo, pazienti positivi in isolamento nelle stanze dei due Covid hotel marchigiani, che passano le giornate contando le ore che li separa dal termine della quarantena. E se qualcuno, da qui al 24 dicembre, riuscirà a tornare a casa per celebrare la Natività in famiglia, qualche altro invece si ritroverà a trascorrere le feste in pochi metri quadrati con gli auguri e baci lanciati attraverso una videochiamata. 


Un menù speciale
Fortuna la tecnologia, ma è una magra consolazione quando per tradizione in questo periodo le famiglie si riuniscono attorno all’albero addobbato. Il virus ha scarnificato il senso del Natale, costringendo le parrocchie ad anticipare la Messa della vigilia con il coprifuoco che incombe: nei due Covid hotel, pur nell’isolamento completo e inderogabile, si sta cercando di organizzare un 25 dicembre che non sia proprio come tutti gli altri giorni. Luciano Mosca, direttore dell’albergo a 4 stelle Recina di Montecassiano, ha già tutto pronto. Menù compreso. «Purtroppo riusciremo solo a consegnare un pranzo diverso dal solito - spiega - più natalizio. Con i tradizionali vincisgrassi, il brasato maceratese e un dolce per festeggiare. I nostri ospiti devono rispettare la quarantena, non possono uscire dalle stanze assegnate al momento dell’ingresso in hotel, ma potranno scambiarsi gli auguri con i familiari con table e cellulari: abbiamo messo a disposizione il wi-fi gratuito per consentire un contatto continuo ed alleviare la pesantezza della solitudine».


Il protocollo da rispettare
Per il resto tutto segue il rigido protocollo antiCovid: dal 10 novembre, giorno dell’apertura, sono arrivati a Montecassino 36 pazienti, tra i 25 ed i 70 anni. «Attualmente ne ospitiamo 27, tutti positivi e asintomatici - dettaglia Luciano Mosca -. La giornata inizia alle 7.30 con la colazione che lasciamo fuori dalla porta in appositi carrelli, stessa cosa per il pranzo e per la cena».

In mezzo le diverse operazioni di sanificazione dei corridoi, delle scale, degli oggetti entrati a contatto con i pazienti. Regole severissime che servono a proteggere il personale e a fare in modo che il virus non esca dalle stanze. A settanta chilometri più a Nord, zona Senigallia, l’Atlantic ospita attualmente 35 persone positive al Coronavirus e in 15 giorni di apertura ha dimesso due pazienti. «Proprio in queste ore stiamo cercando di capire come alleviare la solitudine dell’isolamento nel periodo natalizio», spiega Giovanni Bomprezzi responsabile della Caritas di Senigallia che controlla l’organizzazione del Covid hotel.


L’animazione via web
«In particolare abbiamo avviato una collaborazione con l’associazione Vip Clown Ciofega, che prima del Covid faceva animazione nelle corsie dei reparti ospedalieri: stiamo studiando l’opportunità di organizzare qualcosa online, tra giochi e svago, per alleggerire queste giornate di distacco forzato dalle famiglie». Anche per gli ospiti dell’Atlantic ci sarà un menù speciale, dal tradizionale sapore natalizio, mentre non è escluso un augurio speciale da parte del vescovo. «Abbiamo tante idee in mente da mettere a fuoco ed organizzare - continua Bomprezzi - e stiamo valutando anche la possibilità di un po’ di musica dal vivo all’esterno della struttura, con i pazienti affacciati alla finestra». 


Il dossier
Il report della Caritas è puntuale e racconta tutta l’attività dell’albergo dal giorno della sua riapertura, visto che durante la prima fase della pandemia, l’Atlantic è stato l’unico Covid hotel aperto nelle Marche per ospitare pazienti positivi al virus. «L’età media degli ospiti è di 51 anni, la più anziana ha 88 anni, la più giovane 20 - prosegue il direttore generale della Caritas di Senigallia -. Arrivano dagli ospedali di Marche Nord, Jesi, Senigallia, Fermo e Torrette, mentre 11 sono le persone che hanno deciso di allontanarsi dal proprio domicilio per trascorrere la quarantena distanti dal nucleo familiare». I due Covid hotel operativi in regione accolgono positivi da ogni provincia ed hanno firmato una convenzione con la Regione che prevede la loro attivazione fino al 31 dicembre, salvo ingressi a ridosso di questa data che andranno a prolungare l’attività dell’albergo fino alle dimissioni. Nel caso in cui ce ne fosse bisogno l’assessorato alla Protezione civile ha a disposizione un elenco di ulteriori otto strutture pronte ad essere attivate nel caso in cui la pandemia riprendesse quota e il numero dei pazienti asintomatici salisse a tal punto da arrivare alla saturazione dei due alberghi già operativi. Sono hotel distribuiti in tutte le Marche per un totale di 533 posti letto: Baia Flaminia (Pesaro), San Gabriele (Loreto), Parco (Castelfidardo), Gallery (Recanati), Eden (Fermo), Holiday Family e Belvedere (Porto Sant’Elpidio) e infine Maestrale (San Benedetto del Tronto).

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