Emergenza Coronavirus, i contagi sfondano quota cento: sei malati su dieci in ospedale. Oltre 700 in isolamento

I contagi sfondano quota cento: sei malati su dieci in ospedale. Oltre 700 in isolamento
I contagi sfondano quota cento: sei malati su dieci in ospedale. Oltre 700 in isolamento
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 6 Marzo 2020, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 09:29

ANCONA  - La curva del contagio continua a salire nelle Marche, ieri con un più 28% di casi accertati, saliti in un giorno da 97 a 124, e aumenta anche il carico sugli ospedali in prima linea nell’affrontare l’epidemia. Nelle Marche sei pazienti su dieci che s’ammalano di Coronavirus, probabilmente in ragione della loro età avanzata, finiscono in ospedale. Ieri erano 76 i contagiati ricoverati nelle strutture sanitarie delle Marche (57 tra Malattie infettive e altri reparti non intensivi, 19 in Terapia intensiva, 5 in più rispetto al giorno prima) e solo 44 a casa in isolamento domiciliare. A dieci giorni dal primo diffondersi del contagio nelle Marche, con il paziente-1 registrato in provincia di Pesaro Urbino il 25 febbraio, ancora non c’è un malato che sia stato dichiarato ufficialmente guarito e dimesso, ma almeno ieri, dopo tre giorni consecutivi di lutti, i bollettini ufficiali della Regione non riferivano alcun caso di decesso tra i pazienti marchigiani contagiati. 

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L’aggiornamento statistico diffuso dal Gores Marche nel primo pomeriggio di ieri, l’ultimo bollettino di giornata, continua a evidenziare una distribuzione dell’epidemia nelle Marche concentrata soprattutto al nord. In tutto i casi positivi sono 124 (per metà già validati dalle controanalisi dell’Istituto superiore di sanità) e poco più dell’80% dei contagiati dal virus abita in provincia di Pesaro Urbino, 100 contro i 79 del giorno prima, mentre ad Ancona i casi sono saliti da 13 a 19, nel sud delle Marche non ci sono stati nuovi campioni positivi, dunque il contagio resta limitato ai 2 casi della provincia di Macerata e ai 3 del Fermano.

Sono cresciuti invece di un 40% in un giorno, salendo dai 501 di mercoledì a 704, i casi in isolamento domiciliare, persone che ritenendo di essere state in contatto con pazienti infetti o di ritorno da zone rosse si sono messi in quarantena. Il grosso dei casi in osservazione sono tra Pesaro Urbino (433) e Ancona (144) ma il timore del contagio si sta diffondendo anche nelle province finora più immuni, con 30 persone in isolamento domiciliare in provincia di Macerata, 28 in quella di Fermo e 8 nella provincia di Ascoli, l’unica delle cinque marchigiane dove finora non c’è alcun caso conclamato di Coronavirus,

Soltanto 61 delle 704 persone che si sono messe in quarantena però manifestano sintomi (tosse o febbre) che potrebbero essere compatibili con un’infezione da Covid-19. Saranno sottoposti a tampone e i loro campioni verranno analizzati dalla Sod di Virologia di Ancona, laboratorio di riferimento per le Marche, che in dieci giorni ha effettuato 413 test (289 sono risultati negativi) e nell’ultima settimana ha raddoppiato i turni quotidiani in cui si processano i campioni, per ridurre al minimo i tempi d’attesa e liberare in fretta dal sospetto del contagio persone ricoverate o in quarantena domiciliare.

Un’urgenza che vale soprattutto per gli operatori sanitari messi temporaneamente fuori gioco, in questa fase di emergenza acuta, dal timore di essere stati infettati durante il loro servizio. Tra i casi in isolamento è salita la quota di camici bianchi, 116 in tutto tra medici ospedalieri e di base, infermieri, addetti del 118 che sono venuti a contatto con pazienti infetti nonostante le raccomandazioni rivolte a chi avverte sintomi di non recarsi in ambulatori medici o Pronto soccorso, ma di attendere una visita a domicilio di personale protetto. La maggior parte dei sanitari in quarantena (68) lavorano in provincia di Pesaro Urbino, dove ci sono gli ospedali e gli ambulatori più investiti dalla prima ondata dell’epidemia che si è propagata verso sud dalla Romagna.

Ma anche in provincia di Ancona, soprattutto per la presenza dell’ospedale regionale di Torrette, i medici in osservazione sono saliti e ieri erano 39. 
Anche per i ricoveri di pazienti gli ospedali di Marche Nord, Pesaro e Fano, sono i più impegnati, con 47 ricoveri nei vari reparti, ma anche gli Ospedali Riuniti di Ancona sono in prima linea (16 pazienti in carico) e nella rete degli ospedali coinvolti è entrato, con 2 ricoveri, anche quello di Jesi, intitolato a Carlo Urbani, medico e microbiologo di Castelplanio morto sul campo nel 2003 a Bangkok mentre combatteva l’epidemia di Sars. 

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