Salta la sfilata di Harley ma resta l’emozione del sì: via i guanti di lattice per la fede, giù la mascherina per scambiarsi il bacio

Il consigliere Quacquarini con MIrco Melella e Antonietta Bevilacqua
Il consigliere Quacquarini con MIrco Melella e Antonietta Bevilacqua
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Venerdì 20 Marzo 2020, 11:06

ANCONA  - Per scambiarsi le fedi si sono sfilati i guanti in lattice. Per giurarsi fedeltà e baciarsi si sono abbassati le mascherine. Funziona così, nell’era del Coronavirus. Il primo matrimonio fra anconetani in piena pandemia è stato celebrato ieri in Comune in un clima surreale. Niente fiori, lancio del riso, nessun corteo di amici. Solo lei e lui, Antonietta e Mirco, uniti da un amore nato sui social e alimentato dalla passione per le moto. 

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Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli. Sarebbero arrivati a Palazzo del Popolo in sella alla loro Harley Davidson, seguiti da uno stuolo di amici, in moto pure loro. Poi il banchetto a Senigallia. E il viaggio di nozze? Almeno quello dovrebbe essere salvo: a metà giugno sperano di partecipare al motoraduno europeo di Portorose, in Slovenia. Ma il condizionale è d’obbligo. «E’ già tanto che siamo riusciti a sposarci» sorridono Mirco Melella, 54 anni, dipendente di Anconambiente, e Antonietta Bevilacqua, di due anni più giovane, cuoca nella mensa del Salesi. Lei sì che, frequentando certi ambienti, sa quanto sia pericoloso il Covid. «Paura? Certo che ne abbiamo. Mio marito è pure un soggetto a rischio. Infatti siamo venuti qua con mascherine e guanti che ci siamo procurati da soli». 

 

Cerimonia breve, intensa e molto particolare. A mezzogiorno in punto il consigliere comunale Gianluca Quacquarini, insieme all’aiuto officiante, ha dato inizio alla cerimonia civile in una sala della Giunta spoglia: ammessi solo gli sposi, i testimoni (le rispettive figlie, Sara e Giulia) e il fotografo. Nessun velo da alzare per lei, bensì una mascherina. I guanti in lattice al posto di quelli di pizzo ricamati. Alla fatidica domanda, Mirco e Antonietta si sono liberati delle protezioni per promettersi un “sì” eterno, suggellato da un bacio. Con buona pace per il metro di distanza obbligatorio. E poi via, a casa, insieme alle figlie, a bordo della loro auto nuova (il regalo di nozze che si sono fatti) perché i festeggiamenti arriveranno poi. 

Il banchetto nuziale a Senigallia, con 23 ospiti? «Tutto rinviato - dice Antonietta - A pranzo oggi faccio la pasta con le noci, poi devo pulire, sistemare le camere, fare la lavatrice. E domani andare a lavorare, mentre lui sta a casa che ha un ginocchio dolorante». Insomma, un giorno come tanti, sia pure con la fede al dito. «Ma adesso deve fare il bravo, sennò lo licenzio subito - sorride la novella sposa - Ci siamo conosciuti due anni e mezzo fa sui social. Siamo entrambi biker, iscritti alla stessa associazione. L’epidemia ci ha scombussolato tutto. Ci è crollato il mondo addosso quando abbiamo saputo che avremmo dovuto annullare tutto quello che avevamo organizzato. Vorrà dire che la festa la rifaremo più avanti, anche più grossa. Ora speriamo solo di non dover cancellare il viaggio di nozze a giugno. Rinviare il matrimonio? All’inizio ci abbiamo pensato. Ma poi ci siamo detti: sposiamoci lo stesso, forse è un segno del destino». Perché l’amore vince su tutto. Io e te, un metro sopra il Coronavirus. 

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