SAN BENEDETTO - Sandro Assenti, presidente regionale della Confesercenti. Cosa ne pensa degli emendamenti approvati ieri dal Consiglio dei Ministri?
«Sono emendamenti discriminanti e l’intera direttiva andrà a dequalificare l’offerta turistica visto che gli imprenditori balneari non affronteranno alcun investimento in questi anni».
Ci spiega meglio?
«Sono stati fissati criteri che vanno a discriminare gli imprenditori che hanno altre attività oltre agli chalet e questo è assurdo: oggi quasi tutti i titolari degli stabilimenti posseggono anche ristoranti, bar o alberghi.
Cosa secondo lei è sbagliato?
«Non si fa menzione delle reali risorse a livello di arenili. La direttiva si rifà a una mappatura stilata dalla Legambiente, mentre si dovrebbe davvero constatare se in questo litorale c’è scarsità di risorse. Nel nostro caso le spiagge ci sono e abbondanti. A questo punto la Bolkestein si potrebbe occupare delle spiagge libere. Inoltre fin dall’inizio si è detto che la direttiva avrebbe riguardato i servizi e non i beni, quindi gli stabilimenti dovrebbero essere esclusi. Non a caso una parte del Parlamento sta lavorando per definire e chiarire questo aspetto».
Quale sarà il rischio di questa direttiva nel breve periodo?
«L’incertezza che comporta la Bolkestein e la sua applicazione spingeranno gli imprenditori a non investire sulle proprie strutture e questo andrà a dequalificare l’offerta turistica. Con questa incertezza nessuno spenderà più per rinnovare o migliorare il proprio stabilimento».
Cosa spera a questo punto?
«Che la bozza possa essere rivista. Il dramma è che viene ribadito il fatto che si andrà all’asta, quando fino a ieri le concessioni per gli stabilimenti balneari venivano rinnovate automaticamente mentre oggi si può perdere tutto dalla sera alla mattina».
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