Sos, mare Mediterraneo
A rischio la fauna marina

Sos, mare Mediterraneo A rischio la fauna marina
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Sabato 6 Settembre 2014, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 20:06
ANCONA - La tutela della fauna marina, anche nei suoi risvolti etici, stata al centro di un confronto ad Ancona.



I reati in danno delle specie marine (35mila quelle considerate a rischio), ha evidenziato subito Cinzia Gagliardi, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato, sono una vera e propria emergenza, un fenomeno non meno allarmante dei grandi traffici di armi e droga, e numerosissime sono le operazioni di contrasto messe in atto dal Corpo.



Ne ha parlato anche Simone Di Donato del Cites, la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, mentre il sostituto procuratore Paolo Gubinelli si è soffermato sulle tecniche d'indagine in materia di reati contro gli animali e sulla legge 189/04, di cui, a margine dell'incontro, non ha taciuto le difficoltà applicative, perché una cultura rispettosa dell'animale come 'essere senziente' non è ancora sensibilità comune.



La Procura di Ancona ha peraltro emanato una direttiva a tutte le forze di polizia per rendere omogenea ed efficace l'applicazione della legge. Un ruolo fondamentale, per far emergere gli illeciti in questo campo è svolto dalle associazioni animaliste, attivissime anche in campagne di sensibilizzazione come quella per la chiusura dei delfinari.



«L'India - ha ricordato Roberto Bennati, vicepresidente della Lav - ha riconosciuto i delfini come individuì e ne ha vietato la cattività. Se lo ha fatto l'India lo può fare anche l'Italia». La cattura dei delfini destinati ai parchi acquatici avviene perlopiù in Giappone, in modo «cruento ed esecrabile», e con un elevato tasso di mortalità sia al momento della cattura che durante il trasporto.



Tutto questo per «detenere questi animali in vasche di 400 mq, quando in natura un delfino percorre in mare 500 km al giorno». Maltrattamenti, sfruttamento, ma anche rischio di estinzione per molte specie marine. L'Sos Mediterraneo lo ha lanciato il naturalista e eurodeputato (membro delle Commissioni Pesca e Ambiente) Marco Affronte: «La fauna marina è in pericolo», diverse specie si stanno estinguendo come pure alcuni ambienti, come quello corallino.



«Delle 519 specie censite - ha aggiunto - l'8,3% è nelle fasce a rischio, quasi una specie ogni 10. Nel 33% dei casi la causa è la pesca mirata, nel 17,8% la cattura accidentale». Per non parlare dell'inquinamento. Un dato su tutti: «il 27% degli inquinanti solidi è costituito da mozziconi di sigarette, al secondo posto ci sono i resti dei sigari». Un tema approfondito dal prof. Francesco Regoli, del Dipartimento di Scienze naturali dell'Università Politecnica delle Marche.



«Numerose sono le tipologie di inquinanti ambientali che ogni anno vengono riversate in mare. Oltre alle sostanze chimiche più note, gli organismi marini sono oggi esposti a nuove classi di contaminanti tra cui i distruttori endocrini, sostanze rilasciate da prodotti di uso comune che, anche a basse dosi, sono in grado di alterare gli equilibri ormonali, con conseguenze talvolta molto gravi sul potenziale riproduttivo e lo stato di salute degli organismi. I residui dei farmaci rappresentano un'ulteriore minaccia ambientale», come pure un'emergenza sono le plastiche in mare.
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