Benzina, gasolio e metano: i rincari spengono i motori dei camion. Le due facce della protesta: chi frena e chi vuole lo stop senza se e senza ma

Benzina, gasolio e metano: i rincari spengono i motori dei camion. Le due facce della protesta: chi frena e chi vuole lo stop senza se e senza ma
Benzina, gasolio e metano: i rincari spengono i motori dei camion. Le due facce della protesta: chi frena e chi vuole lo stop senza se e senza ma
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 12 Marzo 2022, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 10:08

ANCONA - Il nervosismo è palpabile e si respira in ogni settore dell’economia marchigiana. Gli aumenti sconsiderati dell’energia e del carburante stanno mandando in tilt una filiera che stava cercando di risollevarsi dalla batosta di due anni di pandemia e adesso viene fiaccata nuovamente dalla guerra tra Russia e Ucraina.

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Esempi concreti: i prezzi di benzina e gasolio sfiorano i 2,3 euro al litro nel servito e 2,2 in modalità self-service ed è sempre in forte crescita il costo del gas, che vanifica i risparmi sperati da chi monta impianti a Gpl.

Prezzi che, di questo passo, rischiano di raggiungere i 3 euro al litro tra la fine di marzo e i primi di aprile. In una situazione del genere, tra l’incudine ed il martello, c’è il settore dell’autotrasporto dove il carburante è ovviamente la leva che muove il business. 


Situazione esplosiva
E dove già qualche impresa marchigiana per evitare di viaggiare in rimessa ha deciso di spegnere i motori e aspettare che passino questi venti di guerra. «A brevissimo termine c’è l’incontro al ministero, fissato per martedì al ministero - ricorda Gilberto Gasparoni segretario generale di Confartigianato Marche - e la manifestazione nazionale organizzata da Unatras per il 19 marzo». Ma c’è anche la serrata decisa dalla sigla autonoma di Trasporto Unito che dovrebbe prendere il via già da lunedì: nelle Marche nessuno dovrebbe parteciparvi, mentre da più parti sono state prese le distanze da una protesta che potrebbe anche compromettere il confronto aperto con il governo e fissato nella giornata successiva. Ma tant’è. La situazione è esplosiva e non è semplice tenerla sotto controllo.


Il confronto
Questa mattina alle 9.45 Confartigianato trasporti Marche ha convocato a Macerata l’assemblea regionale degli autotrasportatori per confrontarsi con la categoria e oltre ai dirigenti regionali ed ai responsabili sindacali territoriali, parteciperà anche il presidente nazionale di Confartigianato Imprese Trasporti, Amedeo Genedani. «La categoria è in ebollizione - conferma Gasparoni - e dobbiamo mettere sul tavolo le nostre richieste che vanno dal recupero del costo del gasolio all’applicazione dei costi minimi di esercizio fino al riconoscimento delle soste per il carico e lo scarico». Niente blocchi prima del vertice con il ministro, dunque, che poi anche la linea di Federalistica, la federazione nazionale del mondo Trasportato Confcommercio che raggruppa la filiera integrata delle imprese di logistica marittima e terrestre. «Lo scenario è preoccupante anche in termini di prospettive future - riflette il presidente Andrea Morandi - perchè un conto è sopportare l’aumento del carburante per un breve periodo di tempo, un altro è dovere fare i conti con prezzi che crescono in maniera continua e strutturata. Dall’energia, alle materie prime, al carburante. A livello regionale teniamo sotto controllo la situazione, in attesa di capire gli scenari futuri». Respirare a fondo, prima di agire, senza però abbassare la guardia. È questo il leitmotiv dei rappresentanti del settore marchigiano. Ma c’è pure chi è intenzionato a tirare subito il freno a mano. Lo rileva la Cna di Fermo con il presidente Emiliano Tomassini: «I motivi della sospensione sono ben noti e legittimi, ma faccio e un appello agli imprenditori: ci si fermi evitando manifestazioni su strada, blocchi e agitazioni perché non autorizzate».

 
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