ANCONA Il terremoto scuote anche i detenuti del carcere di Montacuto. È stata la paura delle scosse a innescare venerdì sera una violenta sommossa nella sezione di Alta Sicurezza, terminata da una parte con quattro agenti della polizia penitenziaria finiti al pronto soccorso e dall’altra con la concretizzazione di un compromesso: cancelli delle celle aperti per tutta la notte.
I fatti
L’allarme è scattato nella serata di venerdì, quando - spaventati dalle scosse di assestamento - i detenuti del principale carcere anconetano si sarebbero rifiutati di rimanere nelle loro celle, pretendendo di passare la notte con i cancelli aperti, in maniera tale da garantire una più veloce via di fuga in caso di violente scosse. La richiesta è stata bocciata. A quel punto, la situazione si è resa incandescente. Un gruppo di carcerati, secondo quanto ricostruito dal sindacato Sappe, avrebbe sottratto le chiavi a un agente, liberando poi dalle celle altri detenuti della sezione. Per cercare di riportare alla calma la situazione, quattro agenti sono rimasti feriti: terminata la sommossa, sono andati tutti al pronto soccorso di Torrette. Tre hanno una prognosi che va dai 7 agli 8 giorni. Di 30 giorni, invece, la prognosi del quarto collega, che ha subito vari colpi al costato e ha riportato una sospetta frattura delle ossa nasali. «Liberati tutti dalle celle - racconta Nicandro Silvestri, segretario regionale del Sappe - i detenuti si sono collocati nell’atrio del piano, continuando a pretendere di dormire con i cancelli aperti».
La trattativa
Alla fine, dopo una lunga trattativa, si è arrivati a un compromesso: sono rimasti chiusi a chiave solamente i cancelli della sezione e non quelli delle celle.
Sul caso è intervenuto anche il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, che ha espresso solidarietà nei confronti degli agenti aggrediti: «Nel carcere anconetano episodi del genere, nel corso degli ultimi anni, si sono succeduti più volte – così come in altri carceri - e solo grazie all’alta professionalità della Polizia penitenziaria, da tempo sotto organico, che non si sono registrate situazioni drammatiche».
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