Centrodestra rovente per Ancona, la Lega vuole candidare l'ex direttore generale di Torrette Michele Caporossi

Centrodestra rovente per Ancona, la Lega vuole candidare l'ex direttore generale di Torrette Michele Caporossi
Centrodestra rovente per Ancona, la Lega vuole candidare l'ex direttore generale di Torrette Michele Caporossi
di Martina Marinangeli
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:44

ANCONA Una decisione che vale la battaglia della vita: espugnare la roccaforte rossa delle Marche. Con la bandiera issata su Palazzo Chigi e su Palazzo Raffaello, ora è verso Ancona che si muovono le truppe del centrodestra regionale, cercando di conquistare Palazzo del Popolo dopo decenni di amministrazioni di centrosinistra. Riuscire a piazzare un sindaco del proprio colore politico ad Ancona - che andrà al voto in tarda primavera - avrebbe il sapore di un en plein.

Lo sa bene il centrodestra marchigiano, che non ha ancora scelto il candidato da schierare contro Ida Simonella. E la dilatazione dei tempi non pare casuale. Se fin qui è stato in pole position il nome di Daniele Silvetti (presidente del Parco del Conero con radici in Alleanza nazionale e ormai da anni in Forza Italia) e se per i più frettolosi la sua ufficializzazione sembrava imminente già a fine dicembre, adesso spunta un’ipotesi alternativa che spariglierebbe completamente le carte in tavola. 


L’ipotesi


Quella dell’ex direttore generale dell’ospedale regionale di Torrette Michele Caporossi, per ora affacciato alla finestra ad osservare l’evolversi della situazione. Un nome, il suo, messo sul piatto dalla Lega, che sta provando a convincere anche il resto della maggioranza a convergere. E se il governatore Francesco Acquaroli non sarebbe pregiudizialmente contrario all’idea, è la frangia dorica del suo partito ad alzare le barricate. Si narra di un accesissimo confronto nei corridoi di Montecitorio tra i deputati del Carroccio Mirco Carloni e Riccardo Marchetti da una parte, e l’onorevole anconetano Benvenuti Gostoli (Fratelli d’Italia) dall’altra.

Quest’ultimo inspiegabilmente assurto al rango di statista senza particolari meriti all’attivo. Proprio lui si sarebbe messo di traverso rispetto all’ipotesi Caporossi perché considerato espressione della sinistra (in realtà un socialista craxiano, ma Gostoli non era ancora maggiorenne all’epoca). Il Gostoli pensiero: i Fratelli d’Italia di Ancona sono di centrodestra e fieri di esserlo, con il 30% delle preferenze che li ha traghettati verso Roma, ora non vogliono trovarsi dietro ad una figura di colore diverso. Benché il ruolo di assessore del Comune di Ancona in quota socialista Caporossi lo abbia ricoperto negli anni ‘80 e nel frattempo la sua strada abbia preso tutt’altra direzione, come la Lega ha fatto notare a Gostoli.

L'accordo

Per dirimere la questione, il 31 dicembre gli alleati del centrodestra si sono lasciati con l’accordo di commissionare un sondaggio per vedere chi, tra Caporossi e Silvetti, sarebbe più competitivo contro Simonella. Il presidente del Parco del Conero, sponsorizzato da FI, ha ricevuto il placet anche di FdI, ma senza particolare entusiasmo. Non remano a suo favore i risultati sul campo nell’ultima tornata elettorale in cui si è candidato: quella delle Regionali del 2020. Rimasto fuori da Palazzo Leopardi, non ha raggiunto neanche i 500 voti ad Ancona città (su 932 totali). Considerando che, per la prima volta da decenni, il centrodestra ha la chance di vincere nel capoluogo dorico, bruciare l’occasione per aver sbagliato il nome del candidato sarebbe una pietra tombale anche per il futuro. Per questo la Lega preme perché sia una figura della società civile e non un uomo di partito a correre per il ruolo di sindaco, in una città che guarda al centro più che agli estremi dell’arco politico. Se alla fine la destra convergesse davvero su Caporossi (o se l’ex dg dovesse fare da catalizzatore per un terzo polo versione anconetana, ipotesi che non è da escludere se Acquaroli non si sbriga a contattarlo) sarebbe un coup de théâtre capace di creare scompiglio anche nell’alveo del centrosinistra - già diviso in partenza - che si troverebbe a competere con qualcuno capace di pescare anche nel proprio bacino. Insomma, una corsa alle urne diventata improvvisamente una cosa seria.

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