Capitale italiana della Cultura 2024, è Pesaro la città vincitrice. Lo ha proclamato il ministro Dario Franceschini pochi istanti fa in diretta su YouTube, rendendo nota la decisione della giuria, presieduta da Silvia Calandrelli. Il sindaco Matteo Ricci ha dedicato la vittoria a Kharkiv, città ucraina gemellata con Pesaro nel nome della musica, e ha poi abbracciato il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, ricordando l'impegno della Regione Marche.
LE MOTIVAZIONI
Ecco le motivazioni con cui la Commissione all’unanimità ha indicato la città di Pesaro come Capitale italiana della Cultura per il 2024:
«La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l'integrazione, l'innovazione, lo sviluppo socio-economico.
Erano dieci le città finaliste come Capitale della Cultura 2024: le marchigiane Ascoli Piceno e Pesaro, Chioggia (Ve), Grosseto, Mesagne (Br), Sestri Levante con il Tigullio (Ge), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Sa), Viareggio (Lu) e Vicenza.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro per la realizzazione del progetto.
L'assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, non appena venuta a conoscenza della notizia di Pesaro Capitale della Cultura 2024, ha espresso grande soddisfazione. «Un grande orgoglio. Non ci sono altre parole. Le Marche salgono sul gradino più alto. Faccio i miei complimenti a Pesaro per aver portato a casa un risultato così prestigioso: un'ottima progettualità improntata su natura e cultura. Ma sottolineo anche la bella corsa di Ascoli, altra finalista tra le dieci, arrivata ad un passo dalla vittoria. Le Marche sono state in grado di schierare ben due capoluoghi: un vero vanto – afferma l'assessore -. Le due città marchigiane sono riuscite a distinguersi a livello nazionale con pieno merito. Ma la vera sfida inizia ora. La Regione è pronta a sostenere entrambe le due città. Dobbiamo ripartire dalla cultura e possiamo farlo grazie alla qualità delle nostre proposte e dei nostri progetti. Vogliamo rilanciare le nostre Marche a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi».