Claudio Pettinari (rettore Unicam): «Il Paese è ingessato da burocrazia e mancate riforme»

Pettinari (rettore Unicam): «Il Paese è ingessato da burocrazia e mancate riforme»
Pettinari (rettore Unicam): «Il Paese è ingessato da burocrazia e mancate riforme»
di Lolita Falconi
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Domenica 25 Settembre 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:23

Claudio Pettinari, rettore di Unicam, lei vive un mondo molto trasversale: dai ragazzi, ai docenti, ai rapporti istituzionali. Che aria respira intorno alla partecipazione al voto?
«La percezione è che la gente sia distaccata. Non si avverte la passione politica che ha caratterizzato gli anni passati. Non so se è un problema di scarsa considerazione della classe dirigente politica italiana o se piuttosto i giovani sono attratti da temi che non vengono considerati nelle tavole rotonde elettorali».

 
Cosa si aspettano i ragazzi dai politici secondo lei?
«Si aspettano un linguaggio più diretto.

I giovani non amano i giri di parole, specie quando sono troppo lunghi e poco chiari. Credo venga apprezzato, di contro, chi usa le nuove tecnologie per comunicare. Riguardo ai temi sono interessati, a mio avviso, a tutto ciò che riguarda l’ambiente, l’economia circolare, l’energia, la lotta alle diseguaglianze». 


Le calamità come terremoti, ricostruzione lenta, alluvioni peseranno sul voto? 
«Da un lato c’è un elettorato più ideologizzato che la sua scelta l’ha fatta e non la cambia. Dall’altra ci sono persone che sì, possono essere condizionate dagli accadimenti o dalle mancate risposte della politica. Il problema vero è che il nostro Paese è ingessato dalla burocrazia e da riforme che non vengono fatte. E questo può incidere sulle scelte delle persone e sul voto».


Camerino come tutto l’entroterra è alle prese con una ricostruzione difficile e con il rischio spopolamento all’orizzonte. Cosa chiede ai futuri rappresentanti delle Marche in Parlamento? 
«Io credo che le università non debbano essere considerate dalla politica come una spesa. Noi siamo un investimento. Siamo l’investimento migliore che la politica può fare in questi territori. E quindi io mi aspetto che gli investimenti, in parte iniziati, non cessino negli anni a venire. Ogni laureato in più genera un profitto, non solo economico, due volte superiore all’investimento che si è fatto. Mi aspetto che la Nazione sia vicina a quelle università, come la nostra, che cercano di essere sempre innovative, modificando attività formative e di ricerca per essere pronte, competitive e al passo con i tempi».
 

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