Export marchigiano verso il Brennero
Sono a rischio più di tre miliardi

Export marchigiano verso il Brennero Sono a rischio più di tre miliardi
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Aprile 2016, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:36
ANCONA - Oltre 3 miliardi il valore delle merci che, in partenza dalle Marche, raggiungono i Paesi interessati dalla direttrice del Brennero. Prodotti che rischiano di viaggiare a passo di lumaca con ripercussioni importanti per la competitività delle imprese e della nostra economia se l’Austria porterà avanti fino in fondo la sua politica restrittiva di controllo dei confini. La direttrice del Brennero viene utilizzata per il trasporto dei prodotti del made in Italy verso Austria e nei Paesi europei quali Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia.

Confartigianato evidenzia rischi crescenti per le attività economiche connessi con il ripristino dei confini e dei controlli doganali che  determinerebbe un impatto – con risvolti sociali ed economici – di ampia portata. Il rallentamento del trasporto di merci nelle aree di confine e l’incremento dei costi per il sistema manifatturiero e dei trasporti causerebbe una perdita di competitività alle imprese in una fase di ripresa ancora fragile ed accentuerebbe gli effetti negativi del rallentamento in corso del commercio internazionale.

Secondo i dati dell’Ufficio Studi della Confartigianato nel 2015 le esportazioni manifatturiere delle Marche nei Paesi interessati dalla direttrice del Brennero ammontano a 3,6 miliardi, il 30% di tutte le nostre esportazioni manifatturiere e il 9,2% del Pil. Nel dettaglio dei paesi, circa la metà (46,7%) è destinata al Belgio. Tale livello risulta essere influenzato dalle esportazioni di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici: l’export delle Marche di tale comparto in Belgio ammonta a 1,4 miliardi, il 65,3% delle esportazioni marchigiane del settore. Al netto delle esportazioni farmaceutiche, l’export in Belgio scende a 246,8 milioni di euro (da 1,7 miliardi) e, complessivamente, l’export nei sette paesi considerati al netto del farmaceutico a 1,9 miliardi. In questo caso, oltre la metà (53,2%) è destinato in Germania e in rapporto al Pil la quota si attesta al 4,7%.

Si limita il transito proprio dall’Italia, e questo avrà conseguenze importanti non solo sociali ma anche economiche – commenta la Confartigianato - Un forte impatto per il trasporto merci su gomma e di riflesso sul loro costo e quindi sui flussi dell’export, che penalizzeranno le imprese che in Europa mandano quotidianamente i loro prodotti. I controlli infatti riguarderanno il traffico dei veicoli, dei treni e delle persone. Mentre gli autotrasportatori sottolineano l’inevitabile aumento dei costi di trasporto delle merci e la difficoltà di effettuare consegne puntuali verso l’Europa, le piccole imprese manifatturiere vivono gli stessi timori ma da una prospettiva diversa. Sono queste che , ribadisce Confartigianato,  dovranno sopportare i ritardi di consegna e i maggiori costi per far arrivare i propri prodotti in Europa con il rischio di perdere quote di mercato.

Secondo la rilevazione del traffico merci attraverso le Alpi il Brennero è il valico alpino che registra il maggior traffico di merci su strada con 29,0 milioni di tonnellate, a cui si aggiungono 11,7 milioni di t. che transitano su treno; tra i valichi italiani seguono Ventimiglia con 17,3 mln t., Tarvisio con 15,2 mln t., Fréjus con 10 mln t. e San Gottardo con 9,3 mln t. Nel 2015 l’Autostrada del Brennero ha registrato un volume di traffico pesante di 1.274,9 milioni di veicoli-km, pari al 7,1% del traffico autostradale italiano di veicoli pesanti, ed è risultato in salita del 3,2% nell’ultimo anno; considerando che la tratta monitorata è la A22 Brennero-Verona-Modena che conta 314 km, il volume nell’anno equivale – tenuto conto del calendario della limitazione della circolazione dei mezzi pesanti – a 523 veicoli pesanti all’ora che percorrono l’intero tratto.    
© RIPRODUZIONE RISERVATA