ANCONA Ci sono tracce «preoccupanti» delle conseguenze degli abnormi aumenti dei costi dell’energia e delle matterie prime (anche difficili da reperire) nel puntuale aggiornamento di Bankitalia sull’economia marchigiana, che arriva fino a settembre e non risente ancora a pieno dell’inflazione che sta crescendo a doppia cifra percentuale e della bolletta di luce e gas che continuerà ad affliggere famiglie e imprese. Le conseguenze si faranno sentire certamente sui numeri di fine anno e almeno fino al primo semestre del prossimo, come conferma il nuovo direttore della sede di Ancona di Bankitalia: «Dobbiamo registrare un rallentamento dell’economia – spiega Maurizio Cannistraro - quindi anche della fiducia degli investitori e un atteggiamento orientato alla cautela da parte delle famiglie consumatrici».
Le banche
Tutto questo si aggiunge a un altro segnale non certamente ottimale per un sistema rimasto sostanzialmente bancocentrico, nonostante la crisi di Banca Marche e la pandemia avessero spinto le imprese a consolidare la propria posizione finanziaria: «Le condizioni di offerta cominciano a mostrare i primi sintomi di irrigidimento e aumentano le condizioni applicate dagli intermediari bancari agli imprenditori, soprattutto per quanto riguarda i prestiti connotati da maggiore rischiosità». Un allarme da non sottovalutare, anche perché dopo gli anni dell’abbondanza delle risorse pubbliche a disposizione, si andrà incontro a una stagione meno florida dal punto di vista dei finanziamenti disponibili e al tempo stesso convenienti.
Ripresa certificata
«Sembrava che le cose potessero reggere», ammette Cannistraro. Ed effettivamente, il trend positivo, che era iniziato nel 2021, subito dopo i lunghi mesi di lockdown, è proseguito per tutta la prima metà di quest’anno: il Pil delle Marche è (o era) perfettamente in linea con il dato nazionale (5,7%), trascinato da tutti i settori di specializzazione della manifatturiera che continua a trainare l’economia regionale.
Le famiglie
Nei primi sei mesi dell’anno, le famiglie marchigiane hanno speso: lo confermano la crescita del commercio e una stagione turistica particolarmente positiva, durante la quale sono aumentate le presenze anche degli stranieri, con un sensibile aumento del traffico sul porto (un terzo in più di passeggeri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e aeroporto (i passeggeri sono più che raddoppiati nei primi 8 mesi) di Ancona. Dall’ultima analisi di Bankitalia emerge netta l’inversione di tendenza e il protrarsi del conflitto russo-ucraino è deleterio. La cartina tornasole sono sempre le banche: crescono i prestiti (e i tassi), sia alle imprese che alle famiglie, diminuiscono i depositi. E se le famiglie chiedono finanziamenti per destinarli a mutui per l’acquisto di abitazioni o per il credito al consumo, l’accresciuto bisogno finanziario da parte del settore produttivo è legato in particolare proprio all’aumento dei costi di produzione. Segnali che, nel breve periodo, dovranno trovare spazio e risposte nelle agende del governo nazionale e regionale.