Per la vendita di Banca Marche
e degli altri tre istituti proroga in vista

Per la vendita di Banca Marche e degli altri tre istituti proroga in vista
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Mercoledì 13 Aprile 2016, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 11:18
ANCONA - Più tempo per la vendita delle 4 banche dove oltre a degli istituti di credito ci sono in pista fondi di private equity stranieri, risorse dal fronte dei risarcimenti verso gli ex vertici, revisori e altri soggetti. Il presidente delle 4 'nuovè banche Roberto Nicastro in audizione al Senato si dice fiducioso sull'esito dei «dialoghi estremamente costruttivi con la Dg Competion della Commissione Ue che porteranno a una proroga della data di cessione. Certo la vendita, come ha più volte ripetuto Nicastro, dovrà avvenire entro l'estate e a breve arriverà l'info memorandum ai soggetti interessati per poter passare così alle offerte preliminari e, in scaletta, alla due diligence e alle offerte vincolanti.  

In lizza per l'acquisto in blocco o separatamente (ma secondo alcuni sarebbe possibile anche la costituzione di una cordata che poi si spartirebbe le 4) ci sono non solo altri istituti ma anche private equity anche stranieri. Nei giorni scorsi si era fatto anche il nome di Apollo, autore dell'offerta su Carige, che potrebbe costituire così un polo bancario di ragguardevoli dimensioni.

Nicastro non si sbilancia ma sottolinea come l'interesse dei private equity non per una quota minoritaria ma come 'pivot' di una banca e quindi come azionista di lungo termine, sia un fattore »importante« anche nella fase post riforma popolari e dimostra l'interesse dall'estero per il settore bancario italiano.  Certo si vedrà quanto Atlante per il quale Nicastro tuttavia spende parole di elogio (è »ottima soluzione«) possa dissuadere altri investitori stranieri a entrare nel mercato come successo con Fortress nella vicenda Popolare Vicenza.  

Nicastro comunque punta, dopo l'approvazione del dl banche che farà chiarezza sugli aspetti fiscali (sul tema delle Dta), ad approvare a breve i bilanci 2015 delle 4 e a reperire risorse, magari attraverso transazioni come fece Bondi con Parmalat, grazie alle azioni di responsabilità. Il 'petitum' totale verso 146 soggetti coinvolti a vario titolo (ex vertici, revisori etc) è di 1 miliardo di euro. Alcuni organi peratlro ricorda Nicastro hanno polizze assicurative e questo potrebbe rendere il recupero delle somme più facile al metto dei processi.  

Rimane comunque il tema indennizzi anzi ristori. Nicastro lo »farebbe volentieri« ma la direttiva Ue Brrd lega loro le mani e sebbene l'emorragia di depositi si sia interrotta nel 2016 dopo il calo di dicembre, la ferita resta visto che molti degli obbligazionisti erano e sono clienti. Speranze potrebbero arrivare dai futuri acquirenti che potrebbero così riconoscere una sorte di compensazione.
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