Banca Marche, i piccoli azionisti
pronti ad avviare azione giudiziaria

Banca Marche, i piccoli azionisti pronti ad avviare azione giudiziaria
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Venerdì 27 Novembre 2015, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 13:41
JESI - Ultimatum dei piccoli azionisti ai vertici della Nuova Banca Marche spa e alle autorità che hanno portato a compimento il salvataggio dell'istituto di credito «azzerando il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate». Oggi, a Jesi, le Associazioni degli Azionisti Privati di BM e degli azionisti-dipendenti «Dipendiamo BM», alla presenza dell'Unione nazionale dei consumatori, hanno annunciato in una conferenza stampa di essere pronti a qualunque tipo di azione giudiziaria, penale e civile, per tutelare i loro interessi e per essere risarciti del danno subito. Si ipotizza una verifica sul rispetto della direttiva europea Mifid (in vigore dal 2007), come nel caso della Banca Popolare di Vicenza, per valutare se agli sportelli gli investitori siano stati adeguatamente informati dei rischi della sottoscrizione di strumenti complessi e ad alto rischio.

Per quanto riguarda il paventato ritiro dei conti correnti da BM, «non è per ora una ipotesi da noi considerata» dicono le due associazioni, che chiedono agli iscritti «di mantenere la calma agli sportelli», ma non escludono la chiusura dei conti in futuro. Operazione che molti correntisti ex azionisti stanno già facendo.

«Dopo la class action contro gli ex vertici che hanno portato al dissesto l'istituto - annunciano i presidenti delle due associazioni, Bruno Stronati e Sandro Forlani, coadiuvati dall'avv. Corrado Canafoglia - siamo pronti ad agire contro la banca. A meno che Nuova Banca Marche non voglia proporci qualcosa di concreto per i risarcimenti». Il salvataggio in parte a carico degli azionisti e dei possessori di subordinate è stato definito dalle due associazioni «una truffa», con un danno stimato «in 735.942.075 euro solo per la perdita delle 409.412.246 azioni in mano ai piccoli azionisti, fino a ieri il 32% del corpo sociale della banca, ed in larga parte piccoli risparmiatori».

Un calcolo realizzato sul valore di 1,8 euro ad azione, ovvero «il prezzo medio di acquisito delle azioni nelle mani dei nostri risparmiatori al 31.12.2012».
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