A14, tanto rumore per nulla: i cantieri restano con i pericoli. Riunione al Ministero con Marche e Abruzzo: «Aumentare ove possibile le ore di lavoro notturno»

A14, tanto rumore per nulla: i cantieri restano con i pericoli. Riunione al Ministero con Marche e Abruzzo: «Aumentare ove possibile le ore di lavoro notturno»
A14, tanto rumore per nulla: i cantieri restano con i pericoli. Riunione al Ministero con Marche e Abruzzo: «Aumentare ove possibile le ore di lavoro notturno»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 02:50
ANCONA Tanto rumore per (quasi) nulla. Dai toni battaglieri usati all’indomani dell’ennesima tragedia che sabato scorso ha bagnato di sangue il tratto maledetto della A14 tra Pedaso e Grottammare, ci si aspettavano soluzioni più immediate e definitive. Invece, la montagna ha partorito un topolino. Dopo aver definito «insostenibile ed inaccettabile» la situazione dei cantieri dell’autostrada Adriatica nel sud delle Marche, e averne chiesto la sospensione fino a che non fosse stata garantita la sicurezza, il governatore Acquaroli torna a casa dal vertice di ieri al Ministero delle Infrastrutture con le migliori intenzioni ma poco di concreto. E la sospensione dei cantieri sparisce dai radar. All’incontro politico convocato dal ministro Matteo Salvini, erano presenti anche il collega dell’Abruzzo Marco Marsilio e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi. 


Le ipotesi


E le soluzioni messe sul piatto per attenuare l’impatto dei lavori sul traffico - come specifica il Mit in una nota - sono sostanzialmente due, anticipate nel giorni scorsi al Corriere Adriatico da Aspi: «Aumentare ove possibile le lavorazioni notturne (dove «ove possibile» sono le parole chiave, perché non tutte le attività di ammodernamento in corso nelle gallerie possono essere interrotte una volta avviate, ndr) e differendo gli interventi in modo da evitare congestione sulla rete».

Tradotto: dilazionare i cantieri anziché procedere contemporaneamente su più gallerie. Cosa che farebbe allungare il cronoprogramma. Quelle proposte sembrano essere più toppe messe per coprire un buco che interventi risolutivi per chi, con quel tratto di autostrada, deve fare i conti ogni giorno. E la ragione delle soluzioni soft emerse ieri la si legge poche righe sopra, in quella stessa nota del Mit: si punta, sì, a «diminuire fisicamente l’impatto dei cantieri autostradali sulla A14», ma si sottolinea subito come quegli stessi cantieri siano «indispensabili per portare avanti l’ammodernamento della rete», richiesto dalla normativa vigente. Dunque di sospenderli non se ne parla.

Le priorità e tempi

Al massimo, si possono rivedere le priorità e i tempi. Data questa premessa, si è convenuto di attivare un coordinamento tra Mit, Regioni e Autostrade per discutere l’eventuale ridefinizione del piano delle opere. Coordinamento che si declinerà su due tavoli - con avvio in data da destinarsi, visto che ieri non è stata fissata - uno tra le strutture tecniche del Mit e quelle di Autostrade per rivedere la programmazione dei cantieri (con eventuali slittamenti nei tempi che dovranno però avere il via libera dal ministero) e uno tra Autostrade e Regioni per raccogliere le esigenze dei territori e magari sospendere i cantieri in concomitanza di giornate che si prevedono a traffico intenso. Parla di un «incontro proficuo» Aspi. Ringrazia per «l’attenzione al problema» Acquaroli. Ma intanto, con quei cantieri, dovremo continuare ad avere a che fare ancora a lungo. Anche più a lungo del previsto.
 

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