Autorità portuale, Acquaroli gela Giampieri: «Poteva parlare per tempo e presentare più progetti». E ricorda le riunioni fatte insieme

Autorità portuale, Acquaroli gela Giampieri: «Poteva parlare per tempo e presentare più progetti». E ricorda le riunioni fatte insieme
Autorità portuale, Acquaroli gela Giampieri: «Poteva parlare per tempo e presentare più progetti». E ricorda le riunioni fatte insieme
di Andrea Taffi
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 03:30

ANCONA - Diritto e rovescio. E ora di nuovo diritto, pesante: il governatore Francesco Acquaroli gela Rodolfo Giampieri in una nuova puntata del caso-porto. Non bastasse lo stallo tecnico che ha portato alla nomina del commissario per l’Autorità di Sistema Portuale (niente meno che il comandante generale della guardia costiera ammiraglio Giovanni Pettorino, oggi al primo giorno ad Ancona), la polemica istituzionale tra Palazzo Raffaello e Molo Santa Maria sale di tono.

 
Il secondo giro
Dopo il j’accuse di Acquaroli di venerdì, il Corriere Adriatico ieri ha pubblicato in anteprima la lettera di Giampieri con cui l’ex presidente risponde punto su punto alle contestazioni del governatore.

I temi: abbiamo consegnato schede per 358 milioni, per sette mesi la Regione ci ha ignorato, era la Regione che doveva premere al Mit per far sì che arrivassero soldi, ecco perché sono arrivati solo 20 milioni. Letta la replica, Acquaroli a margine del consiglio regionale ha duramente rimesso la palla al centro. «Progetti per 350 milioni? - trasecola il governatore -. Il porto aveva invitato la Regione a inviare tutte le schede, non si trattava di progetti, e noi l’abbiamo fatto, l’abbiamo fatto quando c’era Conte e l’abbiamo fatto con Draghi, l’abbiamo fatto con pec. Ma erano schede, non documenti ingegneristici». Ancora Acquaroli. «A seguito dell’invio di queste schede c’è stata un’interlocuzione con il Ministero in presenza, fatta dall’assessore e dal caposervizio della struttura che segue queste vicende. Il Ministero ci ha risposto che non è la Regione che deve interloquire, ma loro che parlavano con l’Autorità portuale e che avevano sollecitato all’Authority l’invio dei progetti che ancora non erano arrivati». 


I dettagli di Baldelli
E in coda ad Acquaroli c’è l’assessore regionale Baldelli che sventola il verbale del 9 luglio scorso della Conferenza delle Regioni, coordinamento infrastrutture in cui si ratifica che «la Regione Marche, avendo avuto molto poco in rapporto alla dotazione complessiva, anche per circostanze imputabili alla carenza di progetti presentati dall’AdSP per motivi di “governance” chiedono di poter avere un impegno ad una compensazione a valere sulle ulteriori risorse nazionali». 


Nero su bianco
Come a dire: che non ci fossero progetti pronti è nero su bianco. Insomma, cara Autorità Portuale eravate voi a dovervi muovere. Ma il fuoco alle polveri, Acquaroli lo allarga al tema del dialogo inesistente toccato da Giampieri: «Silenzio per sette mesi? Ci siamo visti il 19 febbraio io e Giampieri e di questa vicenda non è venuto fuori niente, poi dopo tre giorni c’è stato un tavolo con i sindaci per porto-aeroporto-interporto per parlare di un protocollo d’intesa: anch’io sono passato in quel tavolo, ma non è emersa questa vicenda». E qui gli viene in soccorso ancora Baldelli che allarga le braccia: «Dall’agenda del presidente e da quella dell’assessorato oltre al 19 febbraio e al 22 febbraio, abbiamo ricostruito che c’è anche un incontro il 23 aprile sul tema della richiesta fatta di Msc per la banchina croceristi e poi ce n’è stato un altro sul tema dell’accesso al porto». Ancora Acquaroli: «Perché Giampieri ha aspettato ora a parlare quando le scelte sono state fatte? Se era così importante poteva farsi sentire per tempo. Noi siamo disponibili, capisco le difficoltà di Giampieri di giustificare i 20 milioni a fronte dei 150-160 delle altre autorità portuali però ritengo che dobbiamo basarci su quello che è avvenuto. Questi sono fatti, altro che replica».

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