Corsa alla presidenza del porto di Ancona, l’ora dei veleni su Musso. Il prof denuncia: «Doppio hackeraggio contro me»

La sede dell'Autorità portuale ad Ancona. Nel riquadro il professor Enrico Musso
La sede dell'Autorità portuale ad Ancona. Nel riquadro il professor Enrico Musso
di Andrea Taffi
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Domenica 1 Agosto 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 16:02

ANCONA - Dopo le polemiche di giugno sul nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale Adriatico Centrale, i veleni dell’estate. Il professor Enrico Musso, uno dei candidati che hanno confermato la loro adesione all’interpello del ministero dell’Infrastrutture, ha denunciato infatti un doppio hackeraggio alla sua pagina di Wikipedia

Venerdì primo allarme
Musso ha scoperto una prima intrusione venerdì «poche ore dopo la pubblicazione della notizia della mia candidatura da parte del Corriere Adriatico». Cosa sarebbe stato inserito? «Sulla pagina - spiega Musso - sono comparse una trentina di inesattezze, tutte negative e peggiorative della realtà. È stata persino corretta la notizia (vera) dell’archiviazione di un’indagine penale a mio carico su richiesta dello stesso pm (si trattava della sparizione di due pendrive e un libro - 165 euro totali - da me fatti acquistare con fondi pubblici) e si è asserito falsamente che “l’indagine è ancora in corso”. Ma soprattutto ha introdotto molte modifiche inesatte facendo sparire quasi tutte le mie specializzazioni nell’economia dei trasporti e portuale: tra altre cose, mi ha “destituito” dall’incarico che tuttora ricopro, fin dal 2014, di direttore del Centro italiano di eccellenza sui trasporti, la logistica e le infrastrutture, e da quello di editor in chief dell’International Journal of Transport Economics.

Ha anche cancellato i riferimenti a progetti di ricerca anche internazionali e missioni didattiche e scientifiche anche internazionali, di cui sono responsabile».

 
Tecnicamente tutti gli utenti, registrati e non registrati, possono editare le pagine che stanno guardando di Wikipedia, nota per essere enciclopedia open source. In questo caso però, secondo Musso, qualcuno, fuori da Wikipedia, gioca ad inquinare i pozzi. Lo stesso docente venerdì riferiva che avrebbe richiesto di correggere le inesattezze e avrebbe richiesto a Wikipedia la protezione della pagina. Qui si chiude la prima puntata. 


Il secondo blitz informatico
Nella notte tra sabato e domenica, come dichiara Musso al Corriere Adriatico, avviene una seconda intrusione: «L’intera mia attività accademica era stata cancellata da Wikipedia, dove venivo definito semplicemente “un politico”. Penso che questo comportamento sia finalizzato a screditarmi, soprattutto rispetto alla procedura in corso. Sono sorpreso che il livello di conflittualità su questa nomina, per quanto importante e ambita, possa raggiungere questi livelli. Davvero un brutto clima».

Se possibile, c’è di più: dopo la prima intrusione Musso cerca invano di far correggere le inesattezze, che ricompaiono per ben due volte. «A quel punto è intervenuto un adminstrator di Wikipedia e ha bannato una mia collaboratrice (e forse anche il denigratore, non so)». Come se ne esce? «In nottata sono intervenuto direttamente e ho rimesso almeno che sono un professore, e alcuni degli incarichi attuali. Sempre che la pagina non sia ancora modificata nelle prossime ore. Comunque ora c’è un decimo di quello che c’era prima».

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