Arredo legno, la crescita sospinta dalla pandemia. Il fatturato della filiera nelle Marche è di 3,6 miliardi

Massimo Belligotti della Composit-Industria Arredamenti
Massimo Belligotti della Composit-Industria Arredamenti
di Massimiliano Viti
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Sabato 4 Giugno 2022, 09:40

ANCONA - Chiamiamolo “effetto pandemia”. Che non ha un’accezione necessariamente negativa. Nel caso del legno-arredo, per esempio, ha dato una spinta al comparto marchigiano formato da 2.252 imprese e 19.143 addetti e che genera un fatturato totale di filiera di 3,6 miliardi, per un saldo commerciale di 619 milioni di euro (dati 2021 forniti dal Centro Studi FederlegnoArredo).

 
L’export
Le Marche sono la quinta regione per valore esportato di mobili: 593,6 milioni di euro nel 2021, in crescita del 13,2% rispetto al 2020 e del 11,7% sul 2019. Francia e Usa i mercati principali, con la Cina in grande crescita. Ma dopo l’invasione della Russia in Ucraina si sono addensate nubi grigie sul settore. Non tanto per l’export diretto verso Mosca quanto per il rincaro e la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Complessivamente l’export del totale legno-arredo delle Marche verso la Russia ammonta a 32,6 milioni e pesa il 3,9% del totale regionale. 


Le prospettive
«Siamo cresciuti nel 2021 e stiamo crescendo anche nel 2022 ma se mi chiede le prospettive da qui in avanti non so che dirle. Sono un po’ offuscate dalla guerra e dai rincari delle materie prime. Si fa un gran fatica» afferma Massimo Belligotti, responsabile commerciale e marketing di Composit-Industria Arredamenti, azienda con sede a Vallefoglia. L’azienda, che ha il suo core business nelle cucine, ha una quota export del 70%.

Belligotti spiega così l’effetto pandemia: «Le persone sono state costrette a rinunciare ai viaggi e a trascorrere molto più tempo a casa rispetto a prima.

Così è stato attribuito maggior valore all’ambiente domestico, cercando di migliorarlo per renderlo più vivibile e confortevole». Questo ha fatto sì che nel 2020 il settore sia finito nell’elenco dei meno colpiti dalla pandemia e che nel 2021 abbia beneficiato di una ripresa.

«Il mercato è cresciuto ovunque. È cresciuto molto anche in Italia» conferma Belligotti che poi prosegue: «L’unico mercato che non sta avendo una dinamica positiva è quello russo per le problematiche che ben conosciamo». Un pensiero condiviso anche da Edi Snaidero, consigliere nazionale gruppo cucine di FederlegnoArredo: «Il 2021 è stato caratterizzato da un recupero importante, soprattutto sul mercato interno. L’ambiente domestico del resto ha rivelato tutta la sua importanza. A oggi le preoccupazioni riguardano una crescita frenata dai rincari, ma gli imprenditori sono abituati a investire nel futuro». 


A livello nazionale le Marche sono riconosciute per una fitta rete di filiere produttive che si agganciano al legno-mobile, supportando e alimentando le sue fasi a monte e a valle. È il caso, per esempio, del comparto degli elettrodomestici, della lavorazione di pelle e cuoio, della meccanica preposta alla produzione di macchine per la lavorazione in legno. Nello specifico ambito dell’arredo, le Marche si contraddistinguono per essere grandi realtà produttrici, in particolare di cucine. Il 79% del fatturato di mobili della regione è dato dalla produzione di cucine pari a 2,2 miliardi, cifra che a livello nazionale tocca i 2,6 miliardi.

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