Il cratere immobile di Arquata del Tronto, in attesa della ricostruzione. Cosa manca per l'ultimo via libera

Il cratere immobile di Arquata del Tronto, in attesa della ricostruzione. Cosa manca per l'ultimo via libera
Il cratere immobile di Arquata del Tronto, in attesa della ricostruzione. Cosa manca per l'ultimo via libera
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 17 Novembre 2022, 03:25

ARQUATA DEL TRONTO -  Mentre il nord delle Marche trema da otto giorni per le scosse che si propagano dall’Adriatico (anche ieri diverse, una di magnitudo 3.2 alle dieci del mattino al largo di Ancona) nei borghi dei Sibillini si attende ancora che la ricostruzione cambi passo, a oltre sei anni dal terremoto dell’agosto-ottobre 2016. Ad Arquata del Tronto, il comune simbolo del cratere, 50 morti quasi tutti concentrati nella frazione-martire di Pescara, il dopo terremoto è ancora vissuto nei villaggi Sae, tranne i pochi casi di ricostruzione privata già realizzata. 

 
 

I sette villaggi
Quella vera, destinata a riedificare i sette villaggi in cui si divide il comune tra i Sibillini e i monti della Laga, aspetta l’ultimo via libera dal Consiglio comunale, con l’approvazione dei piani attuativi.

Il piano attuativo, redatto da Stefano Boeri Architetti e altri progettisti, ha avuto già un passaggio in consiglio nel maggio scorso, e ora - dopo le osservazioni - manca solo l’ultimo disco verde dell’aula. Un via libera atteso con ansia dai terremotati del piccolo borgo, che prima del terremoto aveva mille abitanti ma d’estate si popolava di turisti.

«Slittata anche la data del 31 ottobre 2022, si attende di avere quella del consiglio comunale in cui finalmente ci sarà tale approvazione- scrivevano ieri nella community su Facebook “Arquata e le altre” -. Per dare una prospettiva misurabile in anni, e non decenni, occorre fare presto. Stavolta sul serio. Almeno iniziare. Quando? Ogni giorno è prezioso. Anche tenendo conto che ogni passo (ricostruzione pubblica, privata, sottoservizi, viabilità) è concatenato, e il fermo-immagine su uno blocca di fatto gli altri». Tutti vorrebbero una data precisa, come scrive nei commenti Anna Coltella: «Gradiremmo avere giorno, mese, ora. I decreti di perimetrazione risalgono al novembre 2017, l’attesa dura da cinque anni secchi. Potrebbe essere abbastanza?». E Antonio Filotei, allevatore e commerciante di carni, uno dei volti simbolo degli sfollati di Arquata, spiega lo stato d’animo di molti: «Attendo fiducioso da una Sae, non per essere polemico o fare del vittimismo, mi sono scocciato veramente...». 


Le osservazioni
Il sindaco Michele Franchi assicura che ormai, per il via libera del consiglio, è questione di un paio di settimane. «Ci sono dei tempi tecnici per poter dare la possibilità a progettisti e pianificatori di recepire le quasi 200 osservazioni che sono state presentate sui Pua - precisa Franchi - La conferenza permanente dei servizi ha dato il via libera all’inizio di ottobre ma alcuni enti, come la Soprintendenza, hanno presentato delle eccezioni che vanno prese in considerazione». 


Le ultime settimane sono servite per adeguare i piani che poi verranno ripresentati in consiglio comunale per l’adozione definitiva. «L’intenzione è quella di fare un consiglio comunale ad hoc, esclusivamente per approvare i Pua - rimarca il primo cittadino -. Il 29 novembre si terrà un consiglio comunale sul bilancio subito dopo dedicheremo una seduta ad hoc all’approvazione dei piani attuativi. Con il segretario comunale abbiamo deciso che si terrà il 2 dicembre». Franchi è fiducioso, conscio che la ricostruzione stia finalmente per partire e risponde alle critiche sui tempi lunghi che i cittadini sono stati costretti a sopportare: «Purtroppo, l’iter burocratico che abbiamo dovuto seguire è stato piuttosto complesso e dopo la perimetrazione abbiamo dovuto indire i bandi per affidare la progettazione e concedere il tempo per redigere i piani - spiega -. Ma soprattutto, abbiamo attuato una campagna di ascolto per intercettare le esigenze di tutti i cittadini tanto che abbiamo anche indetto un referendum per Pescara del Tronto. Se avessimo adottato un metodo meno partecipativo, avremmo concluso l’iter in tempi più brevi ma, a mio avviso, abbiamo svolto un ottimo lavoro». Nel frattempo il sindaco sta lavorando con il commissario alla ricostruzione Legnini per la definizione di un’ordinanza speciale per le frazioni perimetrate e rendere più spedita la ricostruzione. «Vogliamo evitare quello che è successo a Castelsantangelo sul Nera dove i Pua sono stati approvati da oltre un anno ma i lavori stentano a partire - evidenzia Franchi -. Con l’ordinanza speciale, si potranno stabilire costi e metodologie degli interventi e accelerare sui lavori».

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