Ariston, la famiglia Merloni torna in Borsa. Paolo: «Così rafforzeremo il nostro potenziale di crescita»

Uno stabilimento della Ariston
Uno stabilimento della Ariston
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 9 Novembre 2021, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:49

FABRIANO - Quando si dice la congiuntura. Oltre 90 anni di storia alle spalle, il nome del marchio che cambia e rimanda alle origini, il mercato in ripresa. «Un momento buono, il migliore» è l’estrema sintesi degli economisti. Il punto esatto nel quale Ariston Holding, produttore di caldaie, pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento, comunica l’intenzione di quotarsi a Piazza Affari. Sul mercato Euronext Milan. Un annuncio con il quale la multinazionale di Fabriano, fondata da Francesco Merloni e presieduta dal figlio Paolo, segna il ritorno in Borsa della dinastia di famiglia.

La saga di uno dei mitici brand dell’impresa italiana iniziò, meno di un secolo fa, quando il capostipite Aristide fondò, nelle Marche, le Industrie Merloni con la produzione di bilance.

Per vent’anni, dal 1994 al 2014, spettò alla Indesit Company, del terzogenito Vittorio, mantenere alto il vessillo in Borsa. Poi, con la vendita agli americani della Whirlpool, inevitabile fu l’uscita dai listini azionari. Oggi il nuovo scatto. 


Le cifre 
Di segnale in segnale. Quella che lancerà la Ariston potrebbe divenire la maggiore Ipo dell’anno. Tradotto: l’offerta pubblica iniziale dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato. La conversione in cifre: verranno collocate azioni per 300 milioni di euro. Il target di riferimento sarà quello degli investitori istituzionali.

Nessuna soluzione retail, ovvero al dettaglio, per quel gruppo, che nel 2020, in piena pandemia, ha fatturato 1,66 miliardi di euro, l’89% del quale generato fuori dall’Italia. La dovuta cautela: la proposta dovrebbe scattare nelle prossime settimane, le condizioni di mercato ne determineranno il passaggio. Ai nuovi titoli si aggiungerà un’offerta secondaria, con una parte di quelli esistenti nelle mani dei soci di Merloni Holding (che detiene l’88%) e di Amaranta ( 12%). 


L’obiettivo 
Prendere dal mercato per far crescere, di più, la prima industria delle Marche. La mission è incisa a fuoco nelle parole di Paolo Merloni. «Grazie alla quotazione a Milano, rafforzeremo il nostro potenziale di crescita, continuando sia il solido percorso di sviluppo organico, sia il potenziale di crescita inorganica grazie agli M&A, azioni di fusione e acquisizioni».

Il presidente indica la rotta delle prospettive più ambiziose: «Crediamo che Ariston possa giocare, e giocherà, un ruolo chiave nel processo di consolidamento del nostro settore, dando un’ulteriore accelerazione a quanto abbiamo realizzato con successo nell’ultimo decennio. Il nostro obiettivo è di essere un player di riferimento di soluzioni per il comfort sostenibile nell’acqua calda e nel riscaldamento».

Il solco è già tracciato, profondo: investire e accelerare la crescita del percorso digitale, delle tecnologie e del footprint, l’orma, industriale. Sarà una mossa propedeutica a finanziare acquisizioni di imprese, tecnologie e diritti di proprietà intellettuale. Uno scatto che sarà funzionale a migliorare il profilo della società e la riconoscibilità del marchio. Un mix che permetterà al gruppo di continuare ad attrarre persone di talento.

Merloni ci mette il sigillo: «Sono lieto di annunciare la nostra intenzione. Con oltre 90 anni di storia, il nostro Gruppo si è affermato come protagonista della sostenibilità unico nel suo genere. Ha un reach global, la capacità di raggiungere i clienti via internet, e una proposta distintiva di prodotti e sistemi rinnovabili e ad alta efficienza, bilanciata perfettamente tra acqua calda e riscaldamento, tra mercati più maturi ed economie emergenti, tra prodotti, sistemi e servizi». Il verso non cambia: prendere dal mercato per far crescere il territorio. 

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