Anziani uccisi con i farmaci nella casa di riposo, ergastolo all'infermiere. Il condannato: «Sono innocente»

L'infermiere Leopoldo Wick
L'infermiere Leopoldo Wick
di Luigi Miozzi
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Giovedì 2 Giugno 2022, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 02:47

MACERATA - Ergastolo per Leopoldo Wick. La Corte d’assise di Macerata, dopo circa cinque ore di camera di consiglio, ha condannato l’infermiere della Rsa di Offida ritenendolo responsabile di aver ucciso 7 degli 8 anziani che la Procura di Ascoli gli aveva imputato e del tentato omicidio di un altro ospite della struttura rispetto ai 4 attribuiti dall’accusa.

  
Il dispositivo
Erano poco dopo le 14 quando il presidente della corte Roberto Evangelisti, seguito dal giudice a latere Matteo Di Battista e la giuria popolare, è rientrato in aula e ha letto il dispositivo della sentenza per i fatti che si sono verificati tra il 2017 e il 2018: condanna all’ergastolo con isolamento diurno per un anno; sospensione della potestà genitoriale e interdizione dai pubblici uffici. Inoltre, i giudici hanno stabilito a carico dell’imputato il pagamento delle spese processuali e il risarcimento delle parti civili da quantificarsi in sede civile ma per i quali è già stata stabilita una provvisionale di quarantamila euro per ciascun figlio delle vittime costituito in giudizio, di 20mila per ogni fratello e 15mila per ciascun nipote. Nel caso del tentato omicidio, invece, è stata calcolata una provvisionale di 30mila euro per ciascun figlio. In aula, tra il pubblico, c’erano anche alcuni dei parenti degli anziani deceduti e tra loro c’è stato anche chi non è riuscito a trattenere le lacrime: un pianto di gioia perchè è stata fatto un passo importante verso la giustizia ma anche un pianto di rabbia per quanto accaduto al proprio congiunto. 
La difesa
Leopoldo Wick, che si è sempre dichiarato «innocente», in aula ha ascoltato la lettura del dispositivo seduto di fianco ai suoi avvocati senza lasciar trasparire nessuna emozione. «È stata una sentenza inaspettata - ha detto all’uscita dal tribunale uno dei difensori dell’infermiere, l’avvocato Francesco Voltattorni -. In questi giorni trascorsi in attesa della camera di consiglio, mi sono riletto gli atti del dibattimento e faccio una grandissima fatica a capire come faranno, ma ce lo spiegheranno nelle motivazioni della sentenza, a dire che ad uccidere gli anziani sia stato Wick. Non c’erano prove, non c’erano indizi, non c’era niente: questa ovviamente è l’opinione del difensore». Gli fa eco l’altro difensore: «Ci ha veramente colto alla sprovvista, non ci aspettavamo una cosa del genere - commenta l’avvocato Tommaso Pietropaolo - siamo veramente curiosi di leggere su quali basi, su quali elementi abbiano ritenuto la responsabilità del nostro assistito perchè noi riteniamo che non ce ne sia nemmeno uno». Il giudice si è riservato novanta giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza verso la quale sia la difesa che l’accusa hanno preannunciato che faranno ricorso in appello. Il pm Umberto Monti, al termine della sua requisitoria aveva chiesto per Leopoldo Wick l’ergastolo per ciascuno dei casi che gli venivano contestati ritenendo l’infermiere responsabile di aver iniettato dosi massicce di medicinali negli ospiti della struttura fino a causarne il loro decesso. 
Le perizie
Tesi che nel corso delle udienze del processo, i suoi difensori avevano cercato di smontare anche sulla scorta delle perizie dei propri consulenti e contestando anche la violazione del diritto di difesa del proprio assistito tanto da chiedere, al termine delle loro arringhe l’assoluzione per l’imputato.

Le parti civili, invece, tramite i propri legali di fiducia, avevano richiesto risarcimenti per circa otto milioni chiamando in causa anche l’Asur come responsabile civile.

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