Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi ad Ancona: «Per il porto 102 milioni con il Pnrr»

Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi ad Ancona: «Per il porto 102 milioni con il Pnrr»
Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi oggi ad Ancona: «Per il porto 102 milioni con il Pnrr»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 20:27

Coincide con un importante investimento sul porto di Ancona l’arrivo, oggi, di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture ed alla Mobilità sostenibile.
Ritiene questa infrastruttura logisticamente fondamentale per il Paese? E se sì, quali investimenti avete in programma per valorizzarla?
«Gli anconetani hanno un porto laborioso, che occupa oltre 6.500 lavoratori e genera il 3% del Pil regionale. Il Mit è pronto a fare la sua parte. Col Pnrr il porto usufruirà di almeno 102 milioni per il suo potenziamento, a cui se aggiungeranno altri 40 messi sul piatto dall’Adsp».

 
Lo scalo dorico rappresenta anche la porta d’Oriente, snodo per i commerci con l’Est: ritiene necessario ampliare le strutture per potenziare il traffico merci?
«Lo definirei un hub per merci e passeggeri provenienti dall’est Europa. Per questo una delle priorità al Mit è il completamento della banchina rettilinea: passerebbe da 333 a 600 metri, insieme agli interventi di dragaggio per portare il bacino antistante la banchina in questione a una profondità di 14 metri. Opere già previste dal Piano regolatore portuale in vigore».
Dobbiamo temere la competizione con Ravenna, che sul suo porto sta investendo molte risorse?
«Il porto-canale di Ravenna ha una vocazione industriale, per tradizione legata al settore energetico e manifatturiero. Ancona punta su traffici Ro-Ro, crociere, rinfuse e cantieri. Non vedo conflitti all’orizzonte».
Tra i grandi progetti in cantiere ci sono il raddoppio di Fincantieri e l’ampliamento del Molo Clementino, per renderlo homeport croceristico. A che punto siamo?
«Il raddoppio dell’area Fincantieri è frutto di una collaborazione tra azienda e Adsp. La progettazione delle opere prosegue in modo compatibile su infrastrutture e attività operativa. Il cantiere navale non si ferma. Per il nuovo terminal crociere è previsto un investimento di 22 milioni, con fondi nazionali assegnati da poco. Sono in corso i procedimenti integrati di valutazione ambientale strategica e di impatto ambientale, alla fine dell’iter si potranno prevedere i tempi dei lavori». 
Passiamo alle altre infrastrutture. Il raddoppio ferroviario della Orte-Falconara è stato finanziato anche con il Pnrr, ma solo in alcuni tratti. Per quelli tra Fabriano e Foligno e tra Spoleto e Terni non c’è ancora copertura: possiamo sperare di ottenerla a breve?
«L’utenza in movimento tra sponda adriatica e tirrenica ha diritto a percorrenze più rapide, confortevoli e sicure. La Foligno-Fabriano vale 2 miliardi. I costi elevati del caro-energia per la Legge di Bilancio sono stati un limite, ma si tratta di una previsione del Pnrr e troveremo presto le coperture. Stesso discorso per la Spoleto-Terni il cui costo di 570 milioni ha permesso di finanziare la progettazione, ora in project-review. Faremo il possibile per portare a casa il risultato nei tempi del Pnrr».
È fattibile l’alta velocità in arretramento sulla ferrovia Adriatica?
«Sì. I costi in base alla diversa morfologia dei luoghi potrebbero lievitare per la necessità di realizzare più ponti o gallerie. Senza tenere conto dei potenziali sviluppi dell’impatto sull’ambiente. Esiste uno studio di Rfi che, più che un arretramento, riguarda la duplicazione della linea a un costo - da Bologna a Bari - stimato in 40 miliardi. Con un assorbimento per le Marche di 4-5 miliardi».
Nodo A14: i cantieri per l’ammodernamento delle gallerie hanno reso il tratto sud delle Marche collo di bottiglia d’Italia, complice anche l’assenza della terza corsia. Il governatore Acquaroli, dopo l’ennesimo incidente mortale, aveva chiesto la sospensione dei cantieri, ma le opere di ammodernamento sono imposte da normative nazionale ed europee. Siamo condannati al traffico e al rischio incidenti finché non saranno completate? Che tempi prevede per la terza corsia?
«Il 9 febbraio sono state concordate alcune linee guida in una riunione al Mit coi governatori Acquaroli e Marsilio. Tra queste, ridurre l’impatto dei cantieri in A14 aumentando le lavorazioni notturne, differire gli interventi per evitare la congestione sulla rete e diminuire gli incidenti. Per il 27 febbraio è stato convocato un tavolo di coordinamento con gli enti locali per una verifica su una gestione più efficiente dei cantieri. Per la terza corsia in A14, la cui stima di spesa è tra 3 e 5 miliardi, si potrebbe procedere a una valutazione di sostenibilità economica dell’intervento. L’opera potrebbe poi essere oggetto di aggiornamenti contrattuali di Aspi». 
Le Marche soffrono di un isolamento infrastrutturale, certificato dal fatto che sono riuscite a ottenere i voli di continuità territoriale di solito garantiti alle isole. Dato che siamo baricentrici a livello nazionale, non sarebbe il caso di trovare soluzioni strutturali, così che a beneficiarne sia l’intero sistema-Paese?
«La continuità territoriale traduce la volontà del Mit di non lasciare indietro le Marche.

Il rinforzo delle opere adriatiche stimolerà la crescita del Paese. A dicembre abbiamo trasferito a Enac 6 milioni per gli oneri di servizio pubblico su aerei di linea da e per Ancona e Trieste. Dopo l’ok di Bruxelles si è passati alle gare per assegnare alle compagnie le risorse sulle tratte in continuità territoriale per Milano, Roma e Napoli. La società di gestione dell’aeroporto si sta attivando per raddoppiare i collegamenti esistenti con Londra e per l’operatività di un volo su Parigi. Il Mit è al lavoro per collegamenti veloci ed efficienti, per alimentare le zone industriali e favorire l’afflusso alle mete turistiche».

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